Trivelle, Fai Cisl: no danni a ecosistema
CATANZARO «Con la grande partecipazione alla mobilitazione di oggi abbiamo voluto ridare attualità alle diverse emergenze di tutti i comparti: agricoltura, pesca, agroalimentare, turismo, sollecitand…
CATANZARO «Con la grande partecipazione alla mobilitazione di oggi abbiamo voluto ridare attualità alle diverse emergenze di tutti i comparti: agricoltura, pesca, agroalimentare, turismo, sollecitando la definizione di un piano nazionale e regionale per la tutela, salvaguardia e la messa in sicurezza dei territori che non possono ulteriormente essere penalizzati dalla realizzazione del progetto delle trivellazioni, che non solo creerebbe danni per l’ambiente circostante, ma anche per le inevitabili ripercussioni negative ai comparti stessi». Lo ha detto il coordinatore regionale della Fai Cisl Pesca, Daniele Gualtieri che ha partecipato alla manifestazione “No triv” di Corigliano contro le trivellazioni nel mare Jonio. Soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa è stata espressa anche dai segretari generali della Fai Cisl di Cosenza, Michele Sapia, e di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Francesco Fortunato. «Oggi la Fai Cisl assieme alla società civile, ai tanti sindaci presenti, alle associazioni di categoria – ha aggiunto Gualtieri – ha detto no a gran voce alle trivelle, ma ha detto sì alla tutela del territorio, dell’ecosistema marino, delle tante piccole e medie aziende agroalimentari e della pesca che sono presenti in questa regione e contribuiscono fortemente all’economia del territorio. Vi è la necessità di rilanciare il settore pesca eliminando le grandi contraddizioni che vi sono, mentre la normativa europea è sempre più restrittiva, a nostro avviso sbagliata, impone il divieto di pescare alcune specie per garantire la riproduzione, il Governo Renzi decide di sfruttare il nostro territorio senza interpellare istituzioni locali e parti sociali causando danni enormi all’ecosistema marino e all’intero territorio». «Riteniamo che la politica regionale e nazionale – ha detto ancora Gualtieri – non possa non tener conto delle peculiarità e specificità del nostro territorio, sostenendo la piccola e la grande pesca, fondamentali per lo sviluppo dell’intera filiera e dell’indotto. Abbiamo il dovere di far capire ai Governi nazionale e regionale la rilevanza dell’agricoltura, della pesca, dell’agroalimentare, settori trainanti dell’economia regionale. Non ci può essere sviluppo sostenibile senza tutela del territorio e del mare».