CATANZARO Legge elettorale, qualcosa si muove sottotraccia. Il 20 marzo scorso, il Tar Calabria aveva sollevato dubbi sulla costituzionalità della legge elettorale con cui, qualche mese prima, era stato eletto Mario Oliverio a governatore della Calabria, rinviando la decisione alla Corte Costituzionale. Il problema su cui erano stati chiamati a decidere i giudici amministrativi, com’è noto, era il mancato ingresso tra gli scranni di Palazzo Campanella di Wanda Ferro, “miglior perdente” tra i candidati alla carica di presidente. Il rinvio alla Consulta però aveva aperto scenari preoccupanti. Due le strade: sancire l’incostituzionalità della norma solo nella parte in cui non prevede espressamente il richiamo costituzionale all’ingresso in Consiglio del candidato miglior perdente o, addirittura, stabilire che la giunta in regime di prorogatio guidata da Antonella Stasi, non avrebbe potuto partorire affatto alcuna legge elettorale. Chiaro che con questa seconda ipotesi si arriverebbe all’annullamento della consultazione elettorale dello scorso novembre e quindi la Calabria non avrebbe più una guida politica.
Un allarme, questo, di non poco conto per gli inquilini di Palazzo Campanella, indipendentemente dal colore politico. Allora ecco spuntare l’idea: modificare l’attuale legge regionale, abrogandola, per tornare alla norma in vigore precedentemente, quella in cui, cioè, si permetteva al miglior perdente di sedere tra i banchi del consiglio regionale e di guidare quindi l’opposizione.
L’idea – che giorno per giorno assume sempre più consistenza, anzi c’è già chi parla di un disegno di legge presentato dal consigliere Mangialavori (Casa delle Libertà) – porterebbe ad una norma con validità retroattiva (?) che andrebbe quindi a sanare, ex post, le falle evidenziate dal Tar.
Ma se fino ad ora eravamo rimasti nel campo delle indiscrezioni, da oggi il fatto che la strada scelta dal consiglio regionale possa essere propria questa, lo conferma, forse involontariamente, il consigliere dem Arturo Bova, durante un’intervista. Il tema era quello della ormai famosa discarica “Battaglina”, argomento su cui Bova è impegnato da ben prima di arrivare in consiglio regionale e tornato d’attualità dopo l’annunciata ripresa dei lavori di costruzione della discarica: «Non credo ci siano le condizioni perché i lavori possano riprendere. C’è stato un fraintendimento anche su quanto disposto dal Tar, che non è entrato nel merito della vicenda ma ha evidenziato l’illegittimità degli atti amministrativi adottati dalla Regione e dai Comuni. Il Tar infatti spiegava che gli Enti avrebbero dovuto adottare un tipo di delibera piuttosto che un altro. Allora basta che Regione e Comuni facciano la delibera secondo quanto richiesto dal Tar per rimettere le cose a posto. È come stiamo facendo in Regione per quanto riguarda la legge elettorale: se riusciamo a modificare la legge prima che la Consulta si pronunci, allora viene meno il ricorso».
Parole chiare, spiegazione cristallina: la via è tracciata e qualora il disegno arrivasse in aula sarà interessante adesso capire se troverà sul suo percorso per l’approvazione imboscate o tranelli. Staremo a vedere.
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
x
x