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La Uil a Oliverio: non si possono più rinviare le riforme

CATANZARO «La fase di riscaldamento è finita. La squadra di governo regionale adesso è chiamata a intraprendere il cammino delle riforme. Se l’amministrazione regionale è convinta di questa necessi…

Pubblicato il: 23/04/2015 – 11:42
La Uil a Oliverio: non si possono più rinviare le riforme

CATANZARO «La fase di riscaldamento è finita. La squadra di governo regionale adesso è chiamata a intraprendere il cammino delle riforme. Se l’amministrazione regionale è convinta di questa necessità si apra al dialogo sociale e si avvii senza più ritardi una nuova stagione di ricostruzione». Lo afferma in una nota il segretario generale della Uil della Calabria, Santo Biondo. «La Calabria, che si muove sull’orlo del baratro economico, è un territorio – aggiunge – in cui la tensione sociale crescente rischia di deflagrare e mettere in risalto i ritardi e le difficoltà di una giunta regionale che, questo è innegabile, ha raccolto un testimone pesante ma che, sino ad oggi, non è riuscita ad imprimere quell’inversione di tendenza, al tanto atteso cammino delle riforme regionali, da noi più volte richiesto in questi primi mesi della decima legislatura regionale. In questo contesto, avvelenato dalle stime di un’economia che non riesce ad uscire dalle secche della crisi e dal deficit occupazionale che grava sul futuro della Calabria, la Uil è convinta che la giunta regionale, il suo presidente, non possano più rinviare l’avvio del percorso riformatore sperato, nel quale il metodo di confronto/lavoro, con le forze sociali, in questa fase, è aspetto di fondamentale importanza, per la crescita e la programmazione del territorio. L’unico strumento utile – prosegue Biondo – per non sbagliare il percorso di ripartenza è quello del confronto con le parti sociali e dell’ampio consenso su questioni dirimenti per il futuro della nostra regione. Solo così si possono evitare gli errori del passato, quegli sbagli che a titolo di esempio hanno paralizzato la nuova azienda di forestazione regionale o ritardato l’accorpamento delle Aree di sviluppo industriale. Intanto, serve rendere efficiente la spesa pubblica regionale, eliminando, in discontinuità con il passato, i poltronifici, creati all’interno delle tante società e fondazioni che gravano sul bilancio regionale. Sulle società partecipate è arrivato il momento di fare una operazione verità, senza preconcetti, ma obiettiva sullo stato dell’arte, da presentare ai cittadini calabresi. La Calabria ha bisogno di riforme strutturali che siano in grado di tagliare gli sprechi. Massima attenzione va posta, inoltre, agli effetti venuti furori dalla riforma Del Rio, che ha prodotto un caos amministrativo pagato dai lavoratori e dai cittadini». Biondo evidenzia inoltre che «il progetto Garanzia giovani, da solo, non può risolvere la destrutturazione del mercato del lavoro regionale, serve una riforma complessiva e di sistema che sviluppi occupazione, attraverso servizi per il lavoro efficienti, programmi di politiche attive allineati ai fabbisogni del mondo dell’impresa, investimenti pubblici e privati e misure di contrasto alla povertà e al lavoro nero. I calabresi hanno bisogno di una sanità pubblica adeguata che risponda alle necessità dei cittadini offrendo servizi moderni ed efficienti. L’idea di creare un’unica Azienda sanitaria regionale – pur se valida come concetto di fondo – rischia di non essere risolutiva. Sul trasporto regionale, occorre aprire il confronto, partendo dall’analizzare i documenti prodotti negli anni dalla regione e dalla comunità europea e già vagliati dal sindacato, per giungere alla stesura del Piano Regionale dei Trasporti, affinché anche la Calabria possa realizzare nel settore una programmazione mai avuta. Sul sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti e della depurazione, serve un cambio di passo rispetto al passato».

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