Il talento dei giovani calabresi in rete

LAMEZIA TERME È pensato per i giovani del Sud “TalentoGo”, il portale ideato da un team di esperti provenienti dall’Alto Tirreno Cosentino e dalla Basilicata. Come richiamato efficacemente dal nome, il progetto è una sorta di “vetrina” dove ragazzi e ragazze meridionali possono mettere in mostra le proprie capacità.
“TalentoGo” è online dal 18 aprile, ma già molte sono state le adesioni registrate e il numero di video caricati. Il target medio degli utenti è finora quello di artisti, musicisti e sportivi ma, spiegano i promotori, «il progetto rimane aperto al contributo di tutti». «TalentoGo – spiega Giuseppe Di Lascio, responsabile commerciale del progetto – nasce dopo un’attenta riflessione. Come sportivo, in passato, ho avuto grandi difficoltà per farmi conoscere e poter mettere in luce le mie potenzialità. Da questa mia esperienza, è nata l’idea di creare una piattaforma che possa accogliere talenti e offrire gratuitamente uno spazio virtuale, in grado di dare visibilità agli iscritti». L’iscrizione al sito è gratuita, con la possibilità di poter personalizzare la propria pagina con foto, informazioni utili e video, che mettano in luce le proprie capacità artistiche o sportive. «Attraverso una registrazione al sito www.talentogo.com – continua Luca Silvestri, responsabile social di TalentoGo – sarà possibile creare un profilo personalizzato, evidenziando le proprie attitudini professionali. Si potrà poi procedere al caricamento di un video, che sia dimostrativo del proprio talento. Agenti e talent-scout, avranno così a disposizione una vetrina virtuale da poter visionare e valutare». «Un’idea – proseguono i promotori – che parte dal Sud, nata da giovani che hanno deciso di collaborare in rete per creare un progetto che possa davvero fare la differenza nel panorama virtuale dei social. Scopo principale di TalentoGo, è di dare la possibilità a tutti coloro che abbiano un talento particolare di farsi conoscere. Un progetto che sfida le attuali metodologie di valutazione vigenti in Italia e punta – concludono – alla meritocrazia».