CALCIO SPORCO | La Figc parte offesa

CATANZARO Venerdì scorso la Figc, Federazione italiana gioco calcio, ha presentato, presso la Procura di Catanzaro, richiesta di costituirsi parte offesa nel caso “Dirty soccer”, inchiesta condotta dai magistrati del capoluogo calabrese che ha portato ad iscrivere nel registro degli indagati quasi cento persone. Di queste, lo scorso martedì, 50 tra giocatori, presidenti e direttori sportivi di squadre di serie D e Lega Pro, sono state fermate su ordine della Dda di Catanzaro, che ha coordinato le indagini eseguite dalla squadra mobile di Catanzaro e dallo Sco di Roma. Le accuse contestate, a vario titolo, agli indagati sono di associazione a delinquere, frode sportiva e truffa. L’operazione “Dirty soccer”, coordinata dal sostituto procuratore Elio Romano, ha preso le mosse dalla precedente operazione “Andromeda” tesa a sgominare la cosca lametina degli Iannazzo. Dalle indagini condotte sugli affari del clan, gli uomini della Squadra Mobile di Catanzaro hanno notato un certo interesse da parte di un componente della famiglia, Pietro Iannazzo, per il calcio. In particolare sono state intercettate le trattative che l’uomo conduceva con la squadra del Neapolis nella quale lo stesso Iannazzo era entrato come consulente. Secondo gli investigatori, gli indagati avrebbero creato una fitte rete di combine tese a truccare le partire per gestire laute scommesse finanziate da complici di varia provenienza, anche internazionale. Dopo i fermi di martedì scorso, le indagini proseguono e nuovi indagati potrebbero aggiungersi al lungo elenco stilato dagli inquirenti.

ale. tru.