REGGIO CALABRIA La vittoria è arrivata al fotofinish. Due scrutini sono stati necessari per individuare il nuovo presidente del Coni regionale. Alla fine Maurizio Condipodero, 58 anni, avvocato reggino, uomo di riferimento dell’area di Mimmo Praticò, l’ha spuntata su Pino Abate, il delegato cosentino del Comitato olimpico che godeva dei favori del pronostico. Resta dunque in riva allo Stretto l’ambitissima poltrona di numero uno dello sport calabrese, dopo il commissariamento del Coni affidato, in una fase di transizione durata due mesi, al segretario generale di Largo De Bosis, Roberto Fabbricini.
Condipodero ha vinto per un voto: 26 a 25 e solo al secondo scrutinio, dopo il pareggio della prima tornata (25 a 25 e una scheda bianca). Con stile britannico, il neopresidente ha dedicato la vittoria a Praticò e attribuito l’onore delle armi al rivale.
Quella per il Coni calabrese è stata una battaglia durissima, non dissimile nei toni a quella che due anni e mezzo fa aveva visto Praticò sconfiggere Tino Scopelliti, il fratello dell’allora governatore Peppe. E le stesse federazioni che nel 2013 avevano sostenuto Scopelliti hanno puntato quest’anno su Abate, non riuscendo però neppure questa volta a eleggere il loro candidato alla presidenza.
Nelle scorse settimane si erano registrate polemiche al calor bianco proprio a Reggio per la decisione di alcuni dirigenti sportivi della città dello Stretto di sostenere il candidato cosentino. Si è arrivati così all’assemblea di questa mattina in un clima di incertezza e di tensione, alimentato anche dalla dichiarata volontà del Coni nazionale di rimanere fuori dall’agone, non propendendo per nessuno dei candidati.
Le elezioni dei nuovi vertici del Coni calabrese, dopo i veleni seguiti al commissariamento “politico” del comitato guidato da Mimmo Praticò per quasi 14 anni e quattro mandati consecutivi, rappresentano non solo una vittoria per Condipodero ma anche una “rivincita” per l’ex presidente regionale. L’area di politica sportiva composta da Praticò, Condipodero e dalla “vecchia guardia” dei dirigenti sportivi regionali, oltre ad alcuni giovani capi di federazione, resta dunque maggioritaria in Calabria. Il neopresidente, già capo di gabinetto dell’Amministrazione provinciale di Reggio sotto la presidenza di Pino Morabito e attuale membro della giunta nazionale dell’Organismo unitario dell’avvocatura, adesso avrà il delicato compito di completare il quadriennio olimpico e di gettare la basi per il futuro.
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