COSENZA “Casa Ail” è realtà. Sono stati inaugurati a Cosenza i due appartamenti che l’Associazione italiana leucemie-Fondazione “Amelia Scorza” Onlus destina ai pazienti in cura presso l’Unità operativa complessa dell’ospedale Annunziata. Colori caldi, spazi accoglienti. I malati e i loro familiari avranno la possibilità di soggiornare in queste unità abitative che si compongono di dieci/dodici posti letto, servizi, cucina e spazi comuni, per tutta la durata della terapia. L’ospitalità presso “Casa Ail” è gratuita. Ornella Nucci, presidente della sezione cosentina di Ail, in occasione della cerimonia di inaugurazione, ha sottolineato il ruolo fondamentale della sinergia tra il reparto di Ematologia dell’ospedale bruzio e l’associazione di cui è responsabile. «Tutte le indicazioni relative ai malati che potranno usufruire di “Casa Ail” – precisa – saranno fornite dallo staff del direttore di Unità, il professor Fortunato Morabito. Offrire al paziente la disponibilità di una casa significa potergli consentire di affrontare il percorso della malattia con maggiore tranquillità».
“Casa Ail” è una scommessa vinta, frutto di un lungo e faticoso lavoro che ha visto impegnati i responsabili e i volontari di Ail. «La cosa più importante – continua la presidente – è mostrare alla città quello che facciamo durante tutto l’anno, quando siamo nelle piazze a raccogliere fondi, con le stelle di Natale o le uova di Pasqua. Se chiediamo l’aiuto dei cittadini è perché, con il nostro impegno, vogliamo offrire servizi ai pazienti e migliorare, per quanto possibile, la loro qualità di vita. Abbiamo bisogno di tanti nuovi volontari che prestino la loro opera, Ail è fatta di persone e senza i volontari non potrebbe sopravvivere».
Sulla stessa linea il direttore dell’Unità operativa complessa di Ematologia che definisce “casa Ail”un valore aggiunto. «La provincia di Cosenza – spiega il professor Morabito – si caratterizza per la grande vastità del suo territorio. Le terapie presso il nostro reparto possono durare anche una settimana, e un paziente che abita a cento chilometri di distanza dall’ospedale non può sopportare quotidianamente, per sette giorni di seguito, un viaggio che, tra andata e ritorno, è lungo duecento chilometri. Il nostro compito non consiste soltanto nel garantire ai pazienti le migliori terapie possibili, ma anche nel facilitare l’accesso alle medesime. AIL dice e poi fa – aggiunge il direttore – e la bontà di un progetto si vede quando le idee si trasformano in realtà».
Al battesimo di “Casa Ail” ha partecipato il Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, che ha espresso la volontà dell’amministrazione comunale di stare costantemente al fianco dell’Associazione di volontariato. Prossimo obiettivo di Ail l’assistenza domiciliare: portare la terapia farmacologica nelle case di tutti coloro che, come gli anziani, hanno difficoltà a raggiungere l’ospedale.
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