Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 11:41
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Confidi d'oro, processo in fase di stallo

COSENZA Non riesce a sblocarsi il processo sullo scandalo dei confidi d’oro a Cosenza, una truffa perpetuata con i fondi statali antiusura, stanziati dal ministero dell’Economia e delle Finanze negli…

Pubblicato il: 24/06/2015 – 13:57
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Confidi d'oro, processo in fase di stallo

COSENZA Non riesce a sblocarsi il processo sullo scandalo dei confidi d’oro a Cosenza, una truffa perpetuata con i fondi statali antiusura, stanziati dal ministero dell’Economia e delle Finanze negli anni 2008-2012, dai responsabili delle cooperative di garanzie fidi “Opus homini” e “Finlabor”. Nella vicenda sono coinvolti Gianfranco Vecchione, Giuseppe Carotenuto e Giovanni Falanga, responsabili degli enti all’epoca della vicenda. In fase di indagini i tre erano stati indagati per truffa e associazione a delinquere. Il processo – ancora in fase di udienza preliminare – non riesce a superare una fase di stallo, dipesa anche dal fatto che il fascicolo era stato affidato a pm che oggi non sono più in servizio alla Procura di Cosenza. E’ determinata a far decollare il processo il procuratore aggiunto Marisa Manzini, che ha riformulato i capi di imputazione individuandone 65. Era stato questo, infatti, uno dei problemi sollevati dal gup che ha chiesto per ben due volte la riformulazione dei capi di imputazione. L’udienza di oggi è stata rinviata al prossimo 15 luglio per alcune questioni sollevate dalle parti civili. 

Secondo l’impianto accusatorio, i tre nel loro ruolo di organizzatori e promotori si sarebbero associati per commettere più reati di truffa aggravata. In particolare, Carotenuto, Vecchione e Falanga – in qualità rispettivamente di presidente e direttore generale della “Opus homini” i primi due e l’altro di presidente della “Finlabor” – mediante la costituzione dei confidi “Opus homini” e “Finlabor” avrebbero presentato richieste di erogazioni dei fondi da parte del ministero dell’Economia e della Finanza, si sarebbero resi responsabili della fraudolenta valutazione delle condizioni di merito creditizio delle aziende richiedenti le garanzie, l’inoltro di istanze di finanziamento a istituti di credito convenzionati con i due organismi. Avrebbero falsificato le lettere bancarie di rigetto del finanziamento, presentando agli istituti di credito convenzionati istanze di accesso ai fondi antiusura con il certificato di rigetto del finanziamento, inducendo in errore il ministero dell’Economia. In questo modo, si sarebbero procurati un ingiusto profitto per 513.475 euro, successivamente incrementato in virtù del ricorso alla procedura di reinvestimento delle somme percepite secondo il meccanismo del moltiplicatore con corrispettivo danno per il ministero. Carotenuto, ex consigliere provinciale di Cosenza, ha recentemente ottenuto alcuni incarichi: uno al Comune di Cosenza come consulente del presidente del consiglio comunale Luca Morrone. E un altro alla Regione come componente della struttura speciale del consigliere di Forza Italia Ennio Morrone, che di Luca è il padre. 

 

mi.mo.

Argomenti
Categorie collegate

x

x