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Sanità, il M5S: continuità tra Scopelliti e Oliverio

CATANZARO Sanità, Movimento 5 Stelle, Scura e Oliverio. Se si facesse una ricerca in rete usando queste quattro parole-chiave, verrebbe fuori tanto, tantissimo materiale. E oggi si è aggiunta un’al…

Pubblicato il: 20/07/2015 – 13:07
Sanità, il M5S: continuità tra Scopelliti e Oliverio

CATANZARO Sanità, Movimento 5 Stelle, Scura e Oliverio. Se si facesse una ricerca in rete usando queste quattro parole-chiave, verrebbe fuori tanto, tantissimo materiale. E oggi si è aggiunta un’altra pagina al romanzo. Anzi, altre quattordici pagine, quelle cioè del corposo dossier che i parlamentari pentastellati Dalila Nesci, Paolo Parentela e Nicola Morra hanno presentato stamani alla stampa.

Un lungo elenco – quaranta i punti inseriti – di quelle che secondo i “grillini” sono le gravi mancanze nel sistema sanitario calabrese, storture che non solo l’attuale governo regionale non ha accennato a risolvere, quanto – dicono – «esiste un’assoluta continuità tra la giunta Scopelliti e quella Oliverio tanto che si potrebbe parlare di un’unica giunta “Scopellerio”».
Il giudizio è netto e non risparmia – neanche a dirlo – l’operato del duo Scura-Urbani, rispettivamente commissario e subcommissario per il Piano di rientro della Sanità calabrese: «Come si può pensare di rientrare del debito sanitario – si interroga la Nesci – se non si è mai intervenuto su sprechi nella spesa e sulla corruzione che regna nel sistema sanitario?».
Così, nelle quattordici pagine del dossier pubblicate sul sito internet della deputata vibonese, trova spazio ogni attività promossa dal Movimento in tema di sanità in Calabria: si va dal caso sulle consulenze esterne affidate dal dg dell’Asp di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, fino alla mancanza di una terapia intensiva dedicata alla cardiochirurgia nel Policlinico universitario di Catanzaro.
In mezzo, tante altre battaglie come il conflitto d’interessi durante la presidenza di Antonella Stasi, moglie dell’imprenditore Massimo Marrelli, titolare dell’omonimo ospedale in quel di Crotone. O come la doppia informata di nomine ritenute illegittime: prima durante il governo Scopelliti e poi durante quello di Oliverio (nomine di Santo Giuffrè all’Asp di Reggio Calabria e di Antonio Belcastro alla “Mater Domini” su tutte).
Come detto, poi, ampia attenzione all’operato di Massimo Scura e del suo vice Urbani e alla vicenda della Fondazione “Campanella” e dell’azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini”, al centro delle critiche perché, in virtù di una convenzione scaduta, prorogata e mai rinnovata, si troverebbe a ricevere dalla Regione una decina di milioni di euro all’anno in più di quanto in realtà le spetterebbe.
I parlamentari pentastellati non dimenticano poi il caso della Residenza socio-assistenziale nata nell’Abbazia Florense a San Giovanni in Fiore o li caso degli 80 operai ex Marlane morti per tumore. E non dimenticano neanche la vicenda della cardiochirurgia di Reggio Calabria o le somme – ingenti – spese per la consulenza della società Kpmg, questioni sulle quali – dicono – «non abbiamo mai ottenuto risposta dal governatore Oliverio».
Il fronte, dunque, continua ad essere aperto e caldo: tutto lascia intendere che dopo l’ennesima denuncia di Nesci e Parentela, non tarderanno ad arrivare le risposte di Scura e Oliverio.

 

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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