Occhiuto: «C'è Morra dietro il "complotto" sulle luminarie»
COSENZA Un’operazione verità «necessaria». È per questo che il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, ha convocato una conferenza stampa all’ora di pranzo e subito dopo essere finito sotto i riflettori…

COSENZA Un’operazione verità «necessaria». È per questo che il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, ha convocato una conferenza stampa all’ora di pranzo e subito dopo essere finito sotto i riflettori per aver speso 700mila euro in tre anni per le luminarie della città dei Bruzi con lavori affidati a una sola ditta. La notizia è stata resa nota nella giornata di domenica dagli organi di stampa. Ma in realtà si tratta di un accertamento della guardia di finanza di cui il Corriere della Calabria aveva già dato notizia nelle scorse settimane. Occhiuto che – afferma di non credere ai «complotti» – non accetta che tale notizia arrivi su Raiuno perché «non hanno parlato del concerto di Capodanno». Non se la prende totalmente con la stampa che ha pubblicato la notizia, ma con chi ha sollevato il polverone perché gli accertamenti nascono da esposti presentati in Procura: «Ritengo che sia stato il senatore Morra. Credo sia lui il complottista, anche se non ho nulla di personale contro di lui, né contro i Cinquestelle, né contro la stampa che si è fatta strumentalizzare».
Occhiuto va oltre: «Il Tg1 non fa un servizio, se non sollecitato, solo sulla Finanza che viene al Comune perché la Finanza viene sempre. Ma la nostra operazione verità è necessaria anche perché la nostra politica è quella della trasparenza».
Il primo cittadino snocciola dati e mostra documenti, supportato dal vicesindaco Luciano Vigna, dallo staff dell’ufficio stampa e con il sostegno di assessori, consiglieri e suoi sostenitori presenti in un’affollata sala degli Stemmi della Provincia. Occhiuto mostra le interdittive antimafia per alcune cooperative e illustra delibere in cui fa vedere quanto spendono le altre città italiane per le feste natalizie. «Queste cose – aggiunge il sindaco – sono dati inconfutabili: la riduzione degli affidamenti diretti e non solo. Su Piazza Bilotti e per il cimitero abbiamo chiesto i componenti delle commissioni per i bandi di gara. Abbiamo otto milioni e cento in meno per la spesa corrente. Le singole procedure di gara sono fatte dagli uffici e in assoluta trasparenza».
Il vicesindaco Vigna entra nel merito dei numeri su cui è più preparato («So poco di politica: apprendo oggi che c’è un senatore calabrese che si chiama Morra, ho cercato su Google»): «Questa amministrazione si è caratterizzata per il taglio dei costi con l’eliminazione degli sprechi. Le polemiche nascono dal fatto che poi si vedono le cose che questa amministrazione fa dalle decorazioni, ai contributi erogati ai più bisognosi, il contributo per il fitto casa. Ecco perché si pensa che allora ci sarà sicuramente uno spreco. Ma non è così. E i dati lo dimostrano. Dietro gli otto milioni di euro di tagli c’è una politica di indirizzo corretta. Come diceva il sindaco, i soldi per le luminarie o per il concerto sono frutto di una scelta. Ad esempio, abbiamo pensato che spendere 40mila euro per i fuochi d’artificio era uno spreco. Ecco perché abbiamo preferito fare una scelta diversa e organizzare più giorni di festa. Abbiamo speso meno di quanto speso nel 2010 per una sola ora di concerto». Risparmio e trasparenza sono i concetti ribaditi da Occhiuto rispondendo alle domande dei giornalisti: «Potevamo anche far venire i Negramaro ma non volevamo spendere tanto per un concerto». E poi va oltre: «Le denunce ci sono e ci mancherebbe. Ma le strumentalizzazioni non mi piacciono. So che dietro c’è Morra. Se c’è la denuncia di un parlamentare è ovvio che debbano esserci degli accertamenti. Come è accaduto per Piazza Bilotti. Possono indagare e non troveranno nulla, anche con centomila denunce. Se si trovassero atti con problematiche, sicuramente non emergeranno mai nostri interessi su queste ditte. Gli atti in nostro possesso – delibere, determina e interdittive – sono ora a disposizione di tutti».
Occhiuto spiega anche come si sta risparmiando con le procedure di affidamento: «Per questo motivo abbiamo deciso di chiedere a Enel Sole di fare pure le luminarie. Io come sindaco do l’indirizzo poi le procedure vengono svolte dai singoli uffici». Il primo cittadino la ribadisce ancora: «Ritengo che dietro l’accertamento della Finanza ci sia un esposto di Morra e che lui abbia dato la notizia alla stampa. Ovviamente lo presumo. E penso con certezza che tutto ciò sia un complotto politico alla luce delle prossime elezioni».
AMBROGIO: «IL SINDACO RIFERISCA IN CONSIGLIO» Il vicecapogruppo del Pd in consiglio comunale, Marco Ambrogio parla, in riferimento all’indagine sulle luminarie, di una vicenda che «ha macchiato per l’ennesima volta l’immagine della nostra città a livello nazionale». Non basta, secondo Ambrogio, una conferenza stampa per chiudere la faccenda: «Siamo e rimaniamo garantisti – spiega –, ma è da diversi anni che come Partito democratico stiamo denunciando politicamente il modo di amministrare la macchina burocratica a guida Occhiuto con particolare riferimento agli affidamenti diretti “sotto soglia”. Più volte, come avvenuto in maniera eclatante anche questa estate, abbiamo evitato che venissero affidati lavori (per 490mila euro) molto al di sopra della soglia senza effettuare alcuna gara. Oggi apprendiamo dell’indagine della Guardia di finanza sulla gestione degli affidamenti sulle luminarie pur essendo in vigore una convenzione tra Comune e Enel Sole per la gestione di tali servizi e forniture». Quello che il consigliere del Pd si aspetta è «che Occhiuto coinvolga tutti i consiglieri e convochi di sua spontanea iniziativa un consiglio comunale in via d’urgenza (magari già lunedì 11 gennaio vista la convocazione per discutere della sentenza “quote rosa/ Legge Delrio” già prevista) per chiarire le sue posizioni e se ci convincerà che quella della Guardia di finanza è tutta una montatura, saremo pronti a palesargli la massima vicinanza e solidarietà. Al contrario se dovessero emergere elementi ambigui di comportamenti contrari alla legge, chiederemo allo stesso di dimettersi perché Cosenza non merita di essere mortificata dai comportamenti di chi l’amministra in malo modo».
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it