MINACCIA JIHADISTA | Il vicesindaco di Luzzi: «Una famiglia integrata e tranquilla»
LUZZI «Una famiglia perfettamente integrata e di lavoratori». Ivan Ferraro, giovane vicesindaco di Luzzi, non vuole che adesso si possa «additare il dito» contro tutti i marocchini che vivono nel pae…

LUZZI «Una famiglia perfettamente integrata e di lavoratori». Ivan Ferraro, giovane vicesindaco di Luzzi, non vuole che adesso si possa «additare il dito» contro tutti i marocchini che vivono nel paesino dell’hinterland cosentino «che sono tanti». Il vicesindaco conosce la famiglia di Hamil Mehdi, il 25enne marocchino arrestato oggi dalla polizia con l’accusa di terrorismo. Il giovane, che di giorno vendeva tappeti anche tra Cosenza e Rende e andava in palestra, di notte – mettono nero su bianco gli inquirenti – si «addestrava su internet» e scaricava materiale relativo all’Isis. Ma di lui in paese si parla come di un ragazzo tranquillo. Il vicesindaco lo conosce di vista e non ha un rapporto diretto con lui, ma conosce bene il papà: «È un lavoratore: vive a Luzzi dal 1991 e si è subito integrato con tutti noi. Inizialmente si trasferì lui, poi arrivarono i figli. Anzi, ricordo un particolare: lo scorso anno come amministrazione comunale abbiamo dato un supporto al fratello più piccolo di Hamil – lui è il maggiore di quattro figli –: gli abbiamo dato la possibilità di far parte della scuola calcio gratuitamente». Su quanto accaduto il vicesindaco non sa dare una spiegazione e spera che si faccia chiarezza: «Non so i motivi del perché abbia fatto questo se è davvero coinvolto. In paese non ha mai dato problemi. Ma quello che mi dispiacerebbe moltissimo è che adesso si possa diffondere allarmismo, paura e razzismo. Non sarebbe giusto puntare il dito contro un’intera comunità di marocchini che vive qui da tanto tempo. Infatti, il sindaco questa sera andava in questura per cercare di capirne di più».
Il primo cittadino, Manfredo Tedesco, nell’immediatezza dell’arresto ha diffuso un comunicato stampa in cui ha espresso piena collaborazione con le forze dell’ordine per la vicenda che riguarda un «cittadino noto e censito nel Comune di Luzzi» e chiede al prefetto di Cosenza di convocare un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Nel primo pomeriggio di lunedì i cittadini di Luzzi non vogliono parlare. In giro c’è poca gente che non vuole – soprattutto – farsi riprendere dalle telecamere. Nei bar e in piazza qualcuno commenta quanto accaduto pronunciando la parola «paura». E c’è chi a bassa voce sussurra che comunque Hamil e la sua famiglia non hanno mai «dato fastidio a nessuno».
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it