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Valanga di assoluzioni, crolla l'inchiesta Metropolis

REGGIO CALABRIA Crolla sotto una valanga di assoluzioni l’inchiesta Metropolis. Fatta eccezione per Rocco Morabito, punito con 7 anni, Antonio Cuppari, condannato a 10 anni, e Sebastiano Vottari, c…

Pubblicato il: 29/01/2016 – 15:42
Valanga di assoluzioni, crolla l'inchiesta Metropolis

REGGIO CALABRIA Crolla sotto una valanga di assoluzioni l’inchiesta Metropolis. Fatta eccezione per Rocco Morabito, punito con 7 anni, Antonio Cuppari, condannato a 10 anni, e Sebastiano Vottari, che dovrà scontarne 3, sono stati tutti assolti dai giudici del Tribunale di Locri Antonio Cuppari, Bruno Verdiglione, Domenico Vitale, Rocco Aquino, Domenico Vallone, Fausto Ottavio Strangio, Francesco Arcadi, Domenico Antonio Muccari e Domingo Diaz Bernal, Jorge Pablo Sagredo, Antonio Raimondo, Alessandro Cirillo, Domenico Antonio Mirarchi, Jonathan Posca, Generoso Scoppa, Maria Rosa Sculli, Sebastiano Sisto Strangio Francesco Iofrida, Antonino e Antonino Sebastiano Toscano e Carmelo Borrello. Per Henry James Fitzsimons e Antonio Velardo, difesi entrambi dall’avvocato Aldo Labate, erano state le pm Simona Ferraiuolo e Anna Maria Frustaci a chiedere l’assoluzione in sede di requisitoria.
Bisognerà attendere le motivazioni per comprendere cosa non abbia convinto i giudici del Tribunale di Locri dell’inchiesta che presumeva di aver svelato la joint venture criminale tramite cui gli uomini dei clan Aquino e Morabito hanno coperto la costa jonica di case, ville e piscine, pronte ad essere vendute a sprovveduti acquirenti stranieri. Dalla sentenza, sembra emergere che non ci fossero prove sufficienti per affermare la natura illecita del denaro che ha finanziato la “BellaCalabria”, società di testa della holding che da Siderno a Catanzaro ha messo in piedi 17 villaggi turistici e 1343 unità immobiliari con cui è stata cementificata lo costa jonica. A mettere gli inquirenti sulle tracce del business milionario che le famiglie Aquino e Morabito avevano messo in piedi, è stato un controllo occasionale su un’auto proveniente dall’Albania effettuato da due finanzieri di Bari. A bordo non solo c’erano quattro soggetti di San Luca, già noti alle forze dell’ordine, ma soprattutto le planimetrie del complesso turistico-alberghiero “Gioiello del mare”, riconducibile alla Metropolis 2007 srl, una delle società oggi sequestrate. Un particolare che ha acceso l’interesse investigativo degli inquirenti che per anni hanno battuto la pista dell’edilizia turistica e residenziale fino a scoprire la rete tessuta attorno a sé da Rocco Morabito, figlio del boss Peppe Tiradritto. Per gli inquirenti, un vero e proprio tycoon criminale, capace di tessere attorno a una fitta rete di interessi, operazioni e affari utili per mantenere il consenso, grazie all’utilizzo di manodopera locale per le costruzioni, ma soprattutto lauti guadagni grazie ai compratori stranieri di ville e appartamenti con cui è stata distrutta la costa jonica.

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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