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Lo sdoppiamento della Sacal non piace alla Cgil

LAMEZIA TERME È un “no” convinto quello che la Filt Cgil ha espresso al passaggio dei dipendenti dalla Sacal alla nuova società di gestione dei servizi aeroportuali dello scalo di Sant’Eufemia. I v…

Pubblicato il: 03/03/2016 – 16:50
Lo sdoppiamento della Sacal non piace alla Cgil

LAMEZIA TERME È un “no” convinto quello che la Filt Cgil ha espresso al passaggio dei dipendenti dalla Sacal alla nuova società di gestione dei servizi aeroportuali dello scalo di Sant’Eufemia. I vertici della rappresentanza sindacale rivendicano con forza la decisione di non sottoscrivere un accordo che, a loro detta, non li convinceva. Una decisione che ha ottenuto il «pieno sostegno», dell’intera dirigenza della Cgil regionale, ma che ha portato anche alla frattura dei rapporti con le altre sigle sindacali che, viceversa, hanno apposto la loro firma nell’accordo che consente il traferimento di una parte del personale dalla società di gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme alla “Sacal Ground Handling” srl, nata appunto da una costola della stessa società.
Lacerazione dolorosa quanto necessaria per la Cgil visto che – scrive il segretario catanzarese dell’organizzazione, Giuseppe Valentino – «non è tollerabile per il nostro sindacato né il merito né il metodo con il quale la dirigenza della Sacal ha costruito l’accordo sul nuovo Handling». In altre parole, per la Cgil, ci sarebbe stata una sorta di forzatura nelle procedure – in realtà obbligate (la normativa impone la nascita di una società di handling al superamento dei 2 milioni di viaggiatori annui) – di costituzione della nuova realtà di gestione dei servizi aeroportuali lametini. Da qui l’interrogativo: «Come si fa a firmare un accordo dove si cedono i lavoratori a una società fantasma?». Perplessità che anche nei giorni passati, cioè successivi alla convocazione della conferenza stampa da parte dei vertici della Sacal per annunciare proprio la nascita della nuova società di handling, si erano levate da più parti. Tanto da spingere l’amministrazione comunale di Lamezia – la maggiore azionista di Sacal – a chiedere «chiarimenti» sull’operazione. Anche se questo “distinguo” dell’esecutivo Mascaro, è suonato stonato all’opposizione alla giunta che amministra la città della Piana. «Qualcosa non quadra», scriveva su questa posizione del Comune di Lamezia qualche giorno addietro Rosario Piccioni, dai banchi dell’opposizione. Piccioni ha parlato anche di «giochi di potere, trasversalismi politici e interessi economici poco trasparenti». Manovre che vengono, oggi, denunciate anche dalla Cgil: «Ci viene il sospetto, visto l’atteggiamento riscontrato, che i lavoratori vengono utilizzati per vicende che nulla hanno a che vedere con gli interessi della società e del sistema aeroportuale calabrese».
E intanto dal management della Sacal vengono rilanciati nuovi successi. Come la crescita del traffico passeggeri salito nel mese di febbraio del 16,63% rispetto al 2015. Un trend già ottenuto anche nei trenta giorni precedenti, quando la crescita era di 5,7 punti percentuali. Da qui la rivendicazione dei vertici della società aeroportuale. «Il trend di crescita registrato da inizio gennaio – ha commentato il presidente di Sacal Massimo Colosimo – confermato ottimamente nel mese di febbraio, ha premiato le strategie adottate dal management Sacal. Questo – ha aggiunto – sarà un anno di crescita, come ci dimostra la programmazione di Assoclearance, l’associazione che ha la responsabilità della gestione delle bande orarie (slot) sugli aeroporti italiani, nella quale è previsto un incremento dei volumi di traffico che, già a partire dalla stagione estiva, dovrebbe essere di oltre duecentomila passeggeri. Questo ci consentirà nel secondo semestre dell’anno di superare la soglia dei due milioni e mezzo di passeggeri».
Rivendicazioni che dovrebbero, almeno nelle intenzioni del manager, spegnere qualsiasi altra contestazione. Operazione sdoppiamento societario compreso.

Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it

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