Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 14:12
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Delrio: «Voglio sapere se quel dossier esiste davvero»

Con una intervista a “Repubblica.il”, il ministro Graziano Delrio dice la sua sulle pressioni e i tentativi di ricatto subiti da parte della “cricca” che faceva capo a Gianluca Gemelli, compagno del…

Pubblicato il: 08/04/2016 – 15:01
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Delrio: «Voglio sapere se quel dossier esiste davvero»

Con una intervista a “Repubblica.il”, il ministro Graziano Delrio dice la sua sulle pressioni e i tentativi di ricatto subiti da parte della “cricca” che faceva capo a Gianluca Gemelli, compagno del ministro Federica Guidi. Ne riproponiamo le parti che riguardano i tentativi di bloccare la nomina di Nicola Gratteri al vertice della Commissione per le riforme e l’indagine “Aemilia” sulle cosche di Cutro operanti a Reggio Emilia.

«A questo punto voglio sapere se davvero pezzi dello Stato tramano contro altri pezzi dello Stato. Voglio sapere se davvero un carabiniere ha preparato dei dossier falsi contro un ministro della Repubblica. Ho deciso di presentare su questo un esposto alla procura di Roma. Voglio la verità». Il titolare delle Infrastrutture, Graziano Delrio, è su tutte le furie. Le intercettazioni dei pm di Potenza che indagano sul caso Guidi-Gemelli lo tirano in ballo in almeno un paio di circostanze. La prima riguarda una telefonata di Valter Pastena al fidanzato della Guidi nella quale dice: «I carabinieri sono venuti a portarmi in ufficio un regalo. Usciranno le foto di Delrio a Cutro con i mafiosi…».
E lei ha paura di queste foto?
«Io non ho nulla di cui temere. A Cutro ci sono andato da sindaco di Reggio Emilia. Le due città sono gemellate. Ero lì con la fascia tricolore. Sono andato a una cerimonia, per qualche metro ho seguito la statua locale della Madonna. E basta. Hanno provato a invischiarmi in quella roba, ma non hanno trovato niente perché era impossibile trovare qualcosa. Mai un avviso di garanzia».
Quindi sarebbe un complotto?
«Voglio sapere se questa attività di dossieraggio è vera oppure no. Voglio sapere se la gente – non solo un ministro – può fidarsi delle Istituzioni. Poi se vengo attaccato da un comitato d’affari, beh per me è un onore. È una medaglia da mettere sul petto».
Lei lo chiama comitato d’affari. Sono dei suoi nemici?
«Tutti sanno che io ho fama di essere un irreprensibile. Ma queste sono parole. I fatti invece sono che appena arrivato al governo con Renzi, abbiamo nominato Gratteri, magistrato antimafia, alla presidenza della commissione per riscrivere il codice di procedura penale. Io sono stato sempre contro la mafia figuratevi se andavo a Cutro per incontrare i mafiosi».

Argomenti
Categorie collegate

x

x