Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 19:04
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

L'Antimafia vigilerà su Platì

ROMA La commissione parlamentare Antimafia ha intenzione di mettere a punto un lavoro di osservazione delle liste per le amministrative del 5 giugno nei comuni sciolti per mafia, in quelli prece…

Pubblicato il: 13/04/2016 – 16:46
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
L'Antimafia vigilerà su Platì

ROMA La commissione parlamentare Antimafia ha intenzione di mettere a punto un lavoro di osservazione delle liste per le amministrative del 5 giugno nei comuni sciolti per mafia, in quelli precedentemente sciolti per mafia e mai tornati a votare per esempio per mancanza di liste (come il comune calabrese di Platì) e in alcuni comuni che hanno avuto la commissione d’accesso e sono in commissariamento, come Roma e Brescello. Si tratta di una decina di comuni. Lo ha reso noto la presidente della commissione Rosy Bindi, che presenterà una proposta all’Ufficio di presidenza.
«C’e’ stata in ufficio di presidenza una sostanziale unanimità sulla relazione che ho illustrato la volta precedente e che è sostanzialmente pronta», afferma la presidente Rosy Bindi, che spiega come vi sia «l’impossibilità da parte della commissione di fare un lavoro su tutte le liste delle amministrative, con 1.400 comuni che vanno al voto e con più di 150mila candidati. I tempi e gli strumenti che abbiamo a disposizione – chiarisce la presidente – sono limitati e non ci consentono di fare questo lavoro. Qualunque campionamento sarebbe stato arbitrario. Nella relazione si denunciano due dati di fatto che sono per noi segno di particolare preoccupazione: sono proprio le amministrazioni locali il primo varco delle mafie nelle pubbliche amministrazioni, nei rapporti con la politica anche nell’economia. Quindi il nostro allarme è particolarmente forte. Si va a votare in molte realtà nelle quali le mafie hanno dimostrato di essere i luoghi di insediamento».
«Ho avuto mandato – ha detto ancora Bindi – di elaborare una proposta che farà parte della relazione che si caratterizza intorno a questi comuni che non potranno non essere oggetto di valutazioni da parte dell’Antimafia, ma la mera applicazione del nostro Codice non è sufficiente a fare l’effettiva foto del rischio di infiltrazione mafiosa. Su queste realtà faremo una relazione che andrà oltre l’applicazione del codice. Vogliamo acquisire informazioni che vadano oltre il semplice dato giudiziario legato al carico pendente dei reati».

Argomenti
Categorie collegate

x

x