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Cpi, il presidente del Pd "sfiducia" Roccisano

CATANZARO Le Province calabresi “sfiduciano” l’assessore al Lavoro Federica Roccisano. E lo fanno per mezzo del presidente dell’Upi regionale, Enzo Bruno, che è al tempo stesso segretario provinciale…

Pubblicato il: 20/04/2016 – 15:54
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Cpi, il presidente del Pd "sfiducia" Roccisano

CATANZARO Le Province calabresi “sfiduciano” l’assessore al Lavoro Federica Roccisano. E lo fanno per mezzo del presidente dell’Upi regionale, Enzo Bruno, che è al tempo stesso segretario provinciale del Pd catanzarese. Il partito del governatore Oliverio e del suo assessore “tecnico” Roccisano. Al centro della polemica ci sono i Centri per l’impiego regionali, gestiti in modo schizofrenico dalla Regione. Le amministrazioni provinciali di Catanzaro, Reggio, Cosenza, Vibo e Crotone, tramite l’Upi di Bruno, hanno infatti inviato una lettera a Oliverio, al vicepresidente Viscomi, alla stessa Roccisano e al prefetto di Catanzaro Latella, nella quale denunciano «l’assenza di coerenza» della Regione Calabria. Vi sarebbe una smaccata difformità tra quanto dichiarato da Roccisano e quanto praticato dal dirigente generale del dipartimento Lavoro, Antonio De Marco, in merito alla definizione della convenzione tra la Regione e le Province per la gestione dei Cpi e la relativa copertura dei costi di mantenimento. Il sottotesto è che Roccisano predica bene, ma poi non ha il potere di far razzolare altrettanto bene il suo burocrate di riferimento, De Marco.
Questa discrasia è emersa in seguito alla riunione dei rappresentanti delle Province convocato a Catanzaro da Bruno.
Gli enti intermedi contestano la la posizione assunta da De Marco «che, esautorando gli enti intermedi, ha assunto direttamente la presa in carico di fatto e di diritto del rapporto organizzativo, funzionale economico e finanziario con i Centri per l’impiego e con i dipendenti degli stessi».

LA LETTERA Nella lettera viene ribadito che, solo per responsabilità istituzionale, pur «in assenza della definizione della bozza di convenzione per come concordata con l’assessore Roccisano nell’incontro dell’8 aprile, le Province finora hanno sostenuto i costi di gestione e del personale dei Centri per l’impiego e del collocamento obbligatorio con oneri gravosi, ancorché in assenza di atti giuridici bilaterali vincolanti ai fini del recupero della copertura delle somme anticipate» dalle Province.
«Nel confermare la correttezza dei dati organizzativi e contabili già trasmessi, sui costi sostenuti a far data dall’1 gennaio 2015 sia per le strutture che per il personale – si legge ancora nella lettera – denunciano e respingono il metodo e il merito della nota del dirigente regionale dipartimento Lavoro, che di fatto interrompe il percorso collaborativo tra la Regione e le Province per la definizione della problematica mercato del lavoro e pertanto ne chiedono la immediata revoca, condizione preliminare alla riattivazione del confronto ed alla sottoscrizione delle convenzioni».

BLOCCO AI SERVIZI I presidenti delle Province, infine, sottolineano che «il permanere di tale situazione rischia di bloccare l’erogazione dei servizi essenziali all’utenza e di determinare momenti di ulteriore tensione tra i dipendenti e di sicurezza e ordine pubblico tra i cittadini».
Il j’accuse riguarda pure Oliverio: finora – spiegano i presidenti – le diverse e reiterate richieste di un tavolo di confronto con il governatore sono rimaste «inevase». Oliverio non ascolta e Roccisano non agisce come dovrebbe. Una polemica tutta interna al Pd.

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