L'addio di San Lucido a Ida e Filomena

SAN LUCIDO È lutto cittadino in un Paese che si è svegliato incredulo e straziato per la morte delle due giovani studentesse a seguito dell’incidente stradale di ieri mattina sulla statale 18. Alle 16 i rintocchi del campanile della Chiesa dell’Annunziata di San Lucido dove si sono svolti i funerali congiunti delle due ragazze hanno dato l’ultimo saluto a Ida Oliva e Filomena Santoro, compagne di scuola che la fatalità ha voluto accomunare nello stesso tragico destino.
E a piangere per quelle due ragazze, di 19 e 18 anni, c’era un’intera comunità che ha affollato la chiesa stringendosi attorno alle famiglie delle vittime di quella strada che ha già causato troppe morti.
A dare l’addio a Ida e Filomena c’erano soprattutto loro: i compagni di scuola del “Galileo Galilei” di Paola. L’istituto dove le due studentesse frequentavano l’ultimo anno del liceo scientifico e dove si stavano recando per affrontare uno degli ultimi compiti in classe.
Proprio per non perdere quell’appuntamento venerdì mattina le ragazze, assieme ad altre due compagne – Sara ed Emy (la prima sta lottando tra la vita e la morte all’ospedale di Cosenza) –, avrebbero affrontato a bordo della Lancia Y quella curva della Tirrenica tristemente nota per la sua pericolosità. Poi il manto stradale reso viscido dalla pioggia – che aveva colpito la zona nelle ore precedenti all’incidente – avrebbe trasformato quel tratto in una trappola mortale.
La Lancia Y a bordo della quale viaggiavano le quattro amiche si sarebbe scontrata con la Mercedes GL (in cui si trovavano due 66enni finiti entrambi in ospedale) che percorreva la statale nel senso opposto. Inevitabile l’impatto frontale. Una drammatica fatalità dunque.
Ma per chiarire l’esatta dinamica dell’incidente stanno lavorando i carabinieri del Comando di Paola a cui le indagini sono state demandate dalla locale Procura tirrenica. Di certo c’è che quel drammatico impatto ha gettato l’intera comunità della cittadina del Tirreno cosentino nel dolore ed ha creato una voragine incolmabile nei cuori di due famiglie.

Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it