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Spaccio di morfina, i medici si difendono

COSENZA Alcuni medici si sono difesi. Altre persone hanno invece ammesso di aver chiesto e ottenuto la prescrizione abusiva dei farmaci psicotropi. È la sintesi degli interrogatori di garanzia degli…

Pubblicato il: 13/05/2016 – 15:51
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Spaccio di morfina, i medici si difendono

COSENZA Alcuni medici si sono difesi. Altre persone hanno invece ammesso di aver chiesto e ottenuto la prescrizione abusiva dei farmaci psicotropi. È la sintesi degli interrogatori di garanzia degli indagati dell’operazione “Fentanil”. Le indagini coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Visconti e condotte dal Nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Rende, hanno portato all’emissione di diversi provvedimenti cautelari. Agli arresti domiciliari sono finiti Stefano Natalizio, nato a Bisignano e sorvegliato speciale e Tancredo Ferraro, nato in Germania, ma residente a Bisignano. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per G.G. nato a Cosenza cl. 86, residente in Bisignano, censurato; P.E. nato in Germania cl. 88, residente a Bisignano, censurato; C.K. nata a Cosenza cl. 79, residente a Bisignano, censurata; M.M., nato a Cosenza classe 93, residente a Bisignano, censurato; C.V., nato a Cosenza cl. 83, residente a Bisignano, censurato; B.C. nato a Bisignano classe 70, ivi residente, censurato; D.N. A. nato a Bisignano cl. 66, ivi residente, pregiudicato, già avvisato orale; F.F. nato a Cosenza cl. 84, residente a Bisignano. Sequestro preventivo per equivalente per i medici di base: R.U. nato a Bisignano cl. 55, ivi residente (46.140,25 €); C.F. nato a Bisignano cl. 54, ivi residente (41.296,90 €); G.D. nato a Corigliano Calabro classe 57, residente a Bisignano, censurato, (13.075,17 €); S.T. nato in Uruguay cl. 58, residente a Bisignano (1.750,50 €); C. F.A. nato a Rende classe 51, residente a Bisignano (21.115,56 €); R.F. nato a Bisignano cl. 60, ivi residente, censurato (7.803,07 €). Gli indagati sono accusati di truffa aggravata. L’attività investigativa ha preso le mosse da un episodio particolarmente grave e allarmante, che ha visto inconsapevole vittima un bambino di 2 anni. Natalizio si è avvalso della facoltà di non rispondere. Alcuni dei medici coinvolti hanno raccontato la loro versione dei fatti al gip Giusy Ferrucci, negando ogni responsabilità. Sentiti, pure, altri indagati residenti a Bisignano che hanno confermato, invece, che si sarebbero negati più volte dai medici e loro avrebbero prescritto in modo abusivo farmaci oppiacei utilizzati per le terapie del dolore nei casi di pazienti oncologici. Ora si attende la decisione del gip sull’interdizione dalla professione per sei medici di Bisignano.

SPACCIO DI FARMACI Le vicende contestate fanno luce su una fervente attività di spaccio “non convenzionale”, prescrizione abusiva di farmaci psicotropi ad opera dei medici di base e di truffa aggravata di tutti gli indagati in danno del Servizio sanitario nazionale che ha ad oggetto farmaci psicotropi contenenti oppiacei. I farmaci maggiormente utilizzati, ma non i soli, quali sostitutivi delle sostanze stupefacenti hanno il nome commerciale di: Durogesic® prodotto dalla casa farmaceutica “Janssen-Cilag Spa”, il quale è indicato nel trattamento del dolore cronico da cancro e del dolore ribelle che necessita di un’analgesia a base di sostanze oppiacee. ACTIQ® prodotto dalla casa farmaceutica “Dompe’ Spa”, il quale è indicato per il trattamento dei picchi di dolore acuto in pazienti già in terapia di mantenimento con un oppioide per il dolore cronico da cancro. Per picco di dolore acuto si intende una esacerbazione transitoria del dolore che si ha in aggiunta al dolore persistente controllato.

A RISCHIO LA VITA DI UN BIMBO L’attività investigativa ha preso le mosse da un episodio particolarmente grave e allarmante, che ha visto inconsapevole vittima un bambino di 2 anni. Infatti il 29.06.2013, il piccolo è giunto in gravi condizioni in ospedale, accompagnato dall’elisoccorso dell’ospedale di Cosenza. I genitori hanno riferito ai sanitari e ai militari della Stazione carabinieri di Bisignano, intervenuti sul posto, che il bambino aveva accidentalmente ingerito dei farmaci antidolorifici presenti in casa, ed in conseguenza di ciò aveva perso i sensi. Nell’abitazione dei genitori i carabinieri di Bisignano hanno rinvenuto poi diverse dosi di un farmaco avente composizione simile alla morfina, precisamente Actiq 1600 mcg”.
Il padre del bimbo, in preda ai sensi di colpa per le gravi condizioni del figlio, ha poi spontaneamente dichiarato ai carabinieri della Stazione di Bisignano di fare uso da tempo del farmaco Actiq in considerazione degli effetti fortemente allucinogeni, paragonabili agli oppiacei, che il medicinale provocava. La Stazione di Bisignano immediatamente informava il Nucleo operativo della Compagnia di Rende, competente per attività d’indagine di più ampio respiro, fornendo il determinante spunto investigativo. L’attivazione da parte dei carabinieri di servizi di intercettazione, affiancati da classici servizi di osservazione controllo e pedinamento, corroborati da una rilevante attività di acquisizione documentale effettuata presso i competenti uffici dell’Asp di Cosenza ha permesso di ricostruire i contorni dell’intera vicenda.

LO SMERCIO All’esito dell’attività è emerso un vero e proprio traffico di farmaci a base di Fentanil, sostanza che produce effetti droganti del tutto sovrapponibili a quelli dati dalle sostanze stupefacenti a base di morfina. Questi medicinali sono stati illegittimamente prescritti a pazienti che non presentavano affatto le patologie per le quali il servizio sanitario nazionale li pone a disposizione dei cittadini. In particolare i farmaci contenenti Fentanil, quali l’Actiq o il Durogesic, sono antidolorifici indicati per il trattamento del dolore cronico da cancro, da utilizzare solo in presenza di picchi di dolore acuto e in caso di dolore ribelle che necessiti di un’analgesia a base di sostanze oppiacee. Si tratta di farmaci per la terapia del dolore di pazienti terminali, soggetti a crisi di dolore acuto da sedare con morfino-farmaci. Lo smercio dei farmaci è stato attuato attraverso l’illecita prescrizione da parte di medici compiacenti, i quali, pur essendo perfettamente a conoscenza dell’uso fatto dai pazienti, che non presentavano patologie per le quali fosse necessaria una specifica terapia del dolore con oppiacei, ugualmente redigevano, su istigazione dei beneficiari, certificazioni false, in quanto attestanti condizioni patologiche non veritiere, e inducevano in errore il servizio sanitario nazionale che veniva indotto alla consegna di confezioni di medicinali a soggetti che non ne avevano diritto, i quali, essendo tossicodipendenti, li assumevano personalmente, oppure li rivendevano ad altri assuntori con un grave danno per il servizio sanitario nazionale stesso. La pericolosità delle sostanze psicotrope commerciate dai soggetti indagati e l’appoggio concreto loro fornito da medici compiacenti rende gli eventi degni di grande attenzione.

LA TRUFFA I farmaci psicotropi che i medici hanno prescritto agli spacciatori e tossicodipendenti sono interamente a carico del servizio sanitario nazionale per via delle esenzioni cui hanno diritto gli acquirenti. Per quei soggetti che non hanno diritto a tali esenzioni il farmaco rimane a carico del servizio sanitario nazionale previo il pagamento del ticket. Quindi l’attività illecita cristallizzata comprende le condotte tradizionali di spaccio di sostanze stupefacenti da parte dei pusher nominativamente individuati, di prescrizione abusiva da parte dei medici che hanno prescritto tali farmaci agli spacciatori e tossicodipendenti di cui sopra, e di truffa ai danni del servizio sanitario nazionale che rimborsa il costo di tali farmaci. Nel periodo che intercorre dal gennaio 2011 al novembre 2013 è stato accertato un ingentissimo quantitativo di prescrizioni operato dai medici indagati in favore di spacciatori e consumatori tossicodipendenti, con un danno ingente al Servizio sanitario nazionale. Se tale condotta non fosse circoscritta alla sola area di Bisignano, su scala nazionale il valore della truffa sarebbe di enormi proporzioni.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierec al.it

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