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Edilizia sociale, 21 milioni a rischio

CATANZARO «La documentazione allegata risulta incompleta delle dovute informazioni sull’attuazione dei programmi». E dire che quei programmi – con i quali la Regione si propone di riqualificare all…

Pubblicato il: 04/07/2016 – 14:19
Edilizia sociale, 21 milioni a rischio

CATANZARO «La documentazione allegata risulta incompleta delle dovute informazioni sull’attuazione dei programmi». E dire che quei programmi – con i quali la Regione si propone di riqualificare alloggi a canone sostenibile – sono il frutto di un Accordo di programma firmato il 1° luglio del 2011. Quattro anni densi di ritardi, rinvii, lavori a singhiozzo. Come al solito, verrebbe da dire. Il guaio è che al ministero delle Infrastrutture hanno finito la pazienza (e il tempo), così hanno messo nero su bianco una bella ramanzina e l’hanno recapitata agli uffici della Cittadella regionale, precisamente al Coordinamento opere pubbliche. In soldoni, da Roma lamentano la presenza di notevoli strafalcioni burocratici nel Rapporto di monitoraggio inviato al ministero. E chiedono robuste integrazioni. 


Il veleno della comunicazione, però, sta nella coda: «La mancata presentazione del Rapporto di monitoraggio e di rendicontazione nei termini e nelle modalità richieste comporta la sospensione dell’erogazione del finanziamento».

emergenza abitativa lettera
(La lettera del ministero delle Infrastrutture alla Regione)

O si ricalibrano le comunicazioni oppure i milioni erogati dal governo torneranno a casa. Il Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile nasce per incrementare la disponibilità di abitazioni accessibili per i più disagiati. È uno dei tanti impegni presi nel corso degli anni, a tutti i livelli, per intervenire sull’emergenza abitativa. Come spesso accade, però, gli impegni rischiano di rimanere sulla carta. In questo caso, il programma prevede un importo complessivo di finanziamento pari a 21 milioni di euro (12,4 a carico dello Stato, 8,6 messi a disposizione dalla Regione) riservato a 11 Comuni.

emergenza abitativa
(Il quadro riepilogativo del Programma di edilizia agevolata)

Dal ministero, però, chiedono una maggiore attenzione nella redazione dei documenti. Secondo i canoni dei burocrati romani, gli atti spediti dalla Calabria non vanno bene. Servono una serie di «dati integrativi». Per esempio l’«importo distinto dei finanziamenti statali, regionali, comunali e degli altri soggetti pubblici o privati che cofinanziano il programma ammesso a finanziamento; l’importo dello stato di avanzamento dei singoli interventi con la relativa percentuale (non la quota erogata dalla Regione); la data effettiva di inizio dei lavori e quella prevista dagli accordi; la data prevista per la fine dei lavori o quella in cui si sono conclusi; l’eventuale variazione del corso dei lavori con breve nota di motivazione; la data dell’avvenuta sottoscrizione degli accordi Regione/Comune (eventualmente da riportare nella scheda riassuntiva regionale)». Accanto a questi dati, serviranno «note esplicative sulle criticità inerenti i diversi ambiti di intervento, tali da far comprendere le concrete difficoltà esistenti e proporre le soluzioni atte a risolverle, programmando le tempistiche». I tempi stringono: gli uffici regionali hanno 30 giorni e dovranno, «per i programmi che riscontrano tuttora difficoltà nella realizzazione degli interventi ottemperare gli impegni presi in osservanza a quanto stabilito dal comma 5 dell’articolo 4 del citato Accordo, attivando le procedure per il recupero dei contributi stanziati». Alcuni soldi, dunque, sono destinati a tornare al mittente. Ma il rischio concreto, se non si metterà mano alle carte, è di perderli tutti.

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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