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Gli (importanti) obblighi dei sindaci

Passata la sbornia post-elettorale, che ha visto un Pd perdere ovunque, tranne che a Rossano grazie a una buona candidatura e a un consenso proficuamente allargato, i sindaci saranno chiamati ai lo…

Pubblicato il: 25/07/2016 – 8:37
Gli (importanti) obblighi dei sindaci

Passata la sbornia post-elettorale, che ha visto un Pd perdere ovunque, tranne che a Rossano grazie a una buona candidatura e a un consenso proficuamente allargato, i sindaci saranno chiamati ai loro adempimenti.
Gli entusiasmi dei neoeletti saranno alle stelle, cui faranno naturalmente seguito le preoccupazioni dettate dalla consapevolezza di non potere realizzare quanto si è sognato e, spesso, promesso. La debolezza della finanza locale in genere, la precarietà dei conti che caratterizza generaliter il sistema municipalistico calabrese, le verità contabili mantenute ben nascoste o quantomeno trattate cosmeticamente costituiranno i problemi con i quali i primi cittadini dovranno misurarsi.
La Calabria è una regione che presenta difficoltà maggiori che altrove. Ambientali, intendendo per tale la organica presenza della delinquenza organizzata che spolpa fino all’osso, da dentro e fuori le istituzioni, le risorse pubbliche (Gratteri, docet). Strutturali, attesa l’assenza di un patrimonio “produttivo” sufficiente a garantire un livello accettabile di esistenza sociale e la presenza di una burocrazia non propriamente la migliore. Culturale, considerati i mancati investimenti formativi effettuati per fare routinariamente propri i saperi necessari per amministratori e amministrati. Il tutto accompagnato da bilanci colabrodo, di frequente evocatori di dichiarazioni di dissesto eluse, e di performance amministrative percettibili ai minimi livelli.

GLI ADEMPIMENTI Dunque, i sindaci alla prova dei loro primi adempimenti istituzionali: il progetto cittadino, da anticipare nelle linee programmatiche di ciò che farà nel corso della sindacatura, e la relazione di inizio mandato, senza la quale è difficile persino pensare a stilare il primo. Proprio per questo motivo dovrà essere data a quest’ultima, da subito, l’importanza e la priorità che merita. Non attendendo l’ultimo minuto per perfezionarla. Essa costituisce, infatti, l’incipit del lavoro da intraprendere, atteso che rappresenterà fedelmente lo status quo lasciatogli in eredità dal suo predecessore. Sarà, pertanto, il modo per separare le proprie responsabilità, politiche e non solo, da quelle del sindaco uscente.
Malgrado che la sua disciplina introduttiva risalga alla fine del 2012, lo strumento non ha esercitato l’attrattiva che, invece, meritava. È stato, infatti, sottovalutato nella sua autentica portata e, dunque, divenuto destinatario di una compilazione passiva, delegata agli uffici e da compilarsi quasi a tempo perso, ridotto a evento meramente burocratico. Altri l’hanno addirittura omessa, anche perché non sanzionata.
Ciò a riprova di quanto tanti primi cittadini siano ossequiosi delle norme, poste a tutela delle loro e altrui garanzie, e di come siano attenti a misurarsi con i saldi economico-patrimoniali, di qualità performativa e politici che caratterizzano la propria istituzione. E dire che la relazione di inizio mandato, da perfezionarsi entro 90 giorni dalla formalizzazione del relativo incarico di sindaco, costituisce un appuntamento fondamentale per l’obbligato. Attraverso essa, il primo cittadino prende formalmente atto di ciò che il medesimo trova in termini di successione giuridico-economica, lasciato dallo stesso (se anche uscente) ovvero da altri a fine della consiliatura, ancorché rappresentato nella relazione di fine mandato del suo precedente omologo. Con questo costituisce l’occasione per tracciare un utile confine, per distinguere le responsabilità future da quelle trascorse e assunte dai predecessori.

LA RELAZIONE I sindaci di 88 comuni calabresi, tra i quali due capoluoghi (Cosenza e Crotone) e importanti realtà urbane (tra tutte, Rossano, Cassano Jonio, Cirò Marina, Rosarno, Cariati, Rogliano ecc.), avranno l’onere di formalizzarla, più o meno nella prima quindicina di settembre. Indicando in essa prioritariamente la verità. Fotografando fedelmente la situazione finanziaria ed economico-patrimoniale del Comune, ove ogni sindaco celebra il suo esordio, sottolineando l’esatta misura del suo indebitamento.
In buona sostanza, la relazione rappresenterà: da una parte, lo strumento ricognitivo che certificherà il passaggio del testimone tra ciò che è stato e ciò che sarà, con le rispettive responsabilità al seguito; dall’altra, un importante documento per dimostrare l’obiettivo concorso del Comune alla doverosa contribuzione all’equilibrio del bilancio della Repubblica e, con esso, all’unità sostanziale della stessa. Non solo. Costituirà la rappresentazione oggettiva e responsabile del punto di partenza del progetto del sindaco esordiente.
Guai a farla male ovvero a disattenderla, non si capiranno mai il suo impegno e la sua capacità.

*Docente Unical

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