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Commemorazione Scopelliti, Anm: magistrato esemplare

CAMPO CALABRO Sono trascorsi 25 anni da quando il giudice Antonio Scopelliti fu ucciso dalla mafia a Piale di Campo Calabro. Un anniversario che sarà ricordato con una commemorazione martedì mattina…

Pubblicato il: 09/08/2016 – 8:48
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Commemorazione Scopelliti, Anm: magistrato esemplare

CAMPO CALABRO Sono trascorsi 25 anni da quando il giudice Antonio Scopelliti fu ucciso dalla mafia a Piale di Campo Calabro. Un anniversario che sarà ricordato con una commemorazione martedì mattina proprio nella località dove il 9 agosto del 1991 il giudice della I sezione penale della Cassazione venne intercettato dai suoi assassini mentre, a bordo della sua automobile, rientrava in paese dopo avere trascorso la giornata al mare. All’appuntamento sono previsti gli interventi, tra gli altri del ministro Affari regionali Costa, del sottosegretario all’istruzione Faraone e del comandante generale dei carabinieri Del Sette. E in occasione dell’anniversario della morte anche l’Associazione nazionale magistrati rende omaggio alla memoria di Antonino Scopelliti. «Magistrato – si legge in una nota dell’Anm – da tutti apprezzato per le straordinarie qualità umane, l’indubbia capacità professionale e lo spiccato impegno civile, è stato fermo e autorevole rappresentante dell’accusa in alcuni dei più importanti e delicati processi della storia del nostro Paese, svolgendo un ruolo chiave nella lotta alla mafia e affrontando il proprio lavoro con serenità, coraggio ed elevata statura istituzionale».
Mentre il presidente del Senato Pietro Grasso sulla sua pagina Facebook ricordando il magistrato ha scritto: «un altro omicidio di mafia purtroppo ancora irrisolto. Antonino Scopelliti avrebbe dovuto rappresentare l’accusa nel maxiprocesso, ormai giunto in Cassazione. Lo uccisero il 9 agosto di 25 anni fa: pensavano di poter così impedire alla giustizia di fare il suo corso. Non ci riuscirono». Che prosegue. «Finalmente il 30 gennaio 1992 la Corte emise la sentenza definitiva confermando l’impianto accusatorio del pool antimafia e le condanne ai boss inflitte in primo grado. Nella sua Calabria, l’esempio del giudice Scopelliti non è svanito: sono infatti moltissime le persone che ogni giorno si impegnano nel ricordo di un uomo che ha onorato fino in fondo la sua professione e la sua lealtà allo Stato», conclude Grasso.
E il deputato nonché segretario del Pd Calabria Ernesto Magorno – componente della commissione parlamentare Antimafia – ricorda il magistrato con un tweet: «25 anni fa l’uccisione di Antonino Scopelliti. La #Calabria che riparte ha come faro guida questo straordinario testimone della #legalità».

LA FIGLIA DEL MAGISTRATO UCCISO: OCCORRE DIRE “NO” ALLE MAFIE «Commemorare è importante, ma non basta più: per onorare la memoria delle vittime di mafia in Calabria e non solo è necessario l’impegno di tutti noi, cittadini e istituzioni in sinergia. Oggi è più che mai importante educare i più giovani, ma soprattutto gli adulti al bene e alla bellezza. Partecipare con gli esempi e la legalità è il modo migliore per formare generazioni di cittadini coscienti e in grado di dire “no” al compromesso mafioso». Lo dichiara la deputata di Area popolare Rosanna Scopelliti in occasione della commemorazione del padre, il magistrato Antonino Scopelliti, barbaramente ucciso venticinque anni fa. «Bisogna investire sulle bellezze di questa terra, valorizzarle, renderle fruibili e sottrarre in questo modo potere alla ‘ndrangheta, che vive e si alimenta di deficit culturale e di arretratezza – continua Scopelliti -. Basta ricordare questa regione solo per le sue vittime, vorrei invece che risaltasse la capacità dei calabresi di reagire con orgoglio e operosità alla violenza della ‘ndrangheta. Il governo sta facendo la sua parte, ora sta agli amministratori continuare a lavorare nei territori: la lotta conto le mafie si vince insieme. Sul caso Scopelliti – conclude la figlia – ultimamente la speranza che si possa avere verità e giustizia è più forte, grazie al rinnovato e meritoriamente silenzioso impegno dei magistrati della Procura di Reggio Calabria».

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