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L'Asp di Reggio è la più malata d'Italia

REGGIO CALABRIA L’Asp di Reggio ormai è un caso nazionale. Lo definiscono proprio così i tecnici del Tavolo Adduce, che – nel verbale della riunione del 29 luglio scorso – dedicano ampi passaggi al…

Pubblicato il: 06/09/2016 – 13:24
L'Asp di Reggio è la più malata d'Italia

REGGIO CALABRIA L’Asp di Reggio ormai è un caso nazionale. Lo definiscono proprio così i tecnici del Tavolo Adduce, che – nel verbale della riunione del 29 luglio scorso – dedicano ampi passaggi alla grave situazione dell’Azienda provinciale dello Stretto. Che, malgrado le “cure” di più e più commissari, va sempre più a scatafascio. Ritardi nei pagamenti delle fatture, nelle rendicontazioni, bilanci «critici» e tanti debiti. Insomma, nonostante il regime speciale a cui è sottoposta da anni, l’Asp di Reggio è ancora un malato grave. E una terapia efficace, come dimostrano i rilievi del tavolo di verifica, non è stata ancora trovata.

I PAGAMENTI Uno dei punti dolenti riguarda i pagamenti. L’Adduce sottolinea i mancati utilizzi dell’Asp di Vibo, ma è su Reggio che si concentrano le maggiori attenzioni. Qui l’utilizzo delle risorse è fermo al 16%. Una quota risibile, dal momento che l’Azienda reggina «ha ancora a disposizione circa 57 milioni di euro per effettuare i pagamenti». Perché? Il Tavolo non lo sa, e aspetta «nuovamente chiarimenti in merito».
L’Asp è in brache di tela, ma può perfino permettersi di non sfruttare le risorse Fas, destinate alle aree sottosviluppate. In questo caso – sottolinea il Tavolo – l’utilizzo è fermo al 12%. Tanto per fare un paragone, gli ospedali di Cosenza e Catanzaro, invece, hanno rendicontato completamente l’uso dei fondi comunitari. Reggio è però solo il caso limite, visto che in diverse Aziende del servizio regionale «permangono ritardi» nel pagamento dei debiti, «pur in presenza delle relative risorse». Secondo Massimo Scura e Andrea Urbani, questa lentezza è dovuta alla gran mole di contenziosi. I due commissari regionali, inoltre, hanno evidenziato «il comportamento anomalo del tesoriere, che ha proceduto a rendere indisponibili i fondi delle aziende sulla base di richieste di pignoramenti, pur non essendo procedure esecutive». Una situazione particolarmente grave nelle Asp di Cosenza e Crotone. Anche l’advisor Kpmg – riporta il verbale – ha rilevato «una anomala disponibilità dell’istituto tesoriere ad anticipazioni di cassa e ad applicare interessi di mora».

MISTERI È uno dei tanti misteri che circondano la sanità calabrese. Uno di questi riguarda proprio l’advisor, che ha dato una singolare comunicazione al Tavolo Adduce: da circa un anno non esegue controlli all’Asp di Reggio. Ancora una volta viene da chiedersi perché, dato che Kpmg continua a monitorare le altre aziende calabresi.
Tavolo e Comitato, in ogni caso, «non possono non sottolineare la gravità della situazione relativamente all’Asp di Reggio Calabria» e ricordano che proprio l’Azienda dello Stretto rientra tra le priorità del mandato dei commissari regionali. Una priorità finora – più o meno colpevolmente – è stata di fatto trascurata.
C’è comunque una nota positiva. La struttura amministrativa, supportata anche da un’unità di missione della Guardia di finanza, «ha avviato le attività per il pagamento del debito pregresso concentrandosi prioritariamente sulle procedure esecutive certe». Anche in questa Azienda, però – spiegano i tecnici – «l’istituto tesoriere ha reso indisponibili i fondi a seguito di richieste di pignoramenti pur non essendo procedure esecutive». In più, il nuovo atto aziendale, non ancora operativo, prevede di unire le competenze delle tre Asl della provincia e la costituzione di un unico ufficio di ragioneria. Il malato migliorerà un po’? Per il momento il suo stato di salute è un’emergenza, non solo calabrese.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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