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Guerra dei market, «il falso non è di Metro Center»

Riceviamo e pubblichiamo da Luigi Rotundo, amministratore della Rotundo e figli sas: Egregio direttore,ho letto con molta attenzione l’articolo – preciso e puntuale – a firma di Pablo Petrasso dal …

Pubblicato il: 10/09/2016 – 13:59
Guerra dei market, «il falso non è di Metro Center»

Riceviamo e pubblichiamo da Luigi Rotundo, amministratore della Rotundo e figli sas:

Egregio direttore,
ho letto con molta attenzione l’articolo – preciso e puntuale – a firma di Pablo Petrasso dal titolo “Guerra dei supermercati: le carte dello scontro”.
Nello scritto si precisa che lo “scontro tra il gruppo Noto e Metro Center” (che coinvolge anche la Rotundo e Figli sas, locataria dell’immobile dove attualmente sorge l’Eurospin) riguarderebbe, in sostanza, le diverse “tesi” sulla collocazione della “strada di piano” (che – secondo progetti di oltre 15 anni fa – avrebbe dovuto unire la statale “Dei Due Mari” con la statale 19): secondo il “gruppo Noto”, detta strada attraverserebbe gli immobili di proprietà Metro Center e, dunque, gli elaborati progettuali allegati dalla “famiglia Squillace” per ottenere dal Comune i titoli abilitativi -risalenti di oltre 10 anni!- sarebbero falsi (le concessioni, pertanto, andrebbero revocate e nessuna attività commerciale potrebbe sorgere all’interno degli stessi); secondo Metro Center, invece, la tesi di AZ spa si fonda su premesse documentali distorte, dal momento che – come si legge bene nell’articolo – «le carte presentate da Noto non corrispondono a quelle ufficiali».
Ora, sul punto, ho il dovere di intervenire formalmente per contribuire a fare chiarezza su alcuni aspetti della questione che, seppur emersi nell’articolo, per la loro valenza dirimente meritano maggiore approfondimento.
In primo luogo, non è superfluo ribadire, come correttamente, che «tutto ruota attorno a una strada che non c’è. E non ci sarà mai, perché il vincolo che ne prevedeva la costruzione è scaduto da qualche anno» (una decina, in realtà). È chiaro, dunque, l’uso “strumentale” della “questione strada” da parte di AZ spa, evidentemente preoccupata – non a torto, visti i risultati dei primi 15 giorni di apertura – della concorrenza che potrebbe scaturire dalla presenza sul mercato di Eurospin.
Ma vi è di più.
Non è vero che a dover dirimere la “contesa”, nel silenzio del Comune, dovrà essere la Procura di Catanzaro. E ciò perché – ed è questo l’aspetto rilevante – la questione “controversa” è già stata devoluta allo scrutinio di un organo giurisdizionale, che ha dissipato tutti i dubbi insinuati da AZ spa.
E invero, il Tar Calabria – Sede di Catanzaro, organo giurisdizionale competente, specificamente investito della questione inerente sia l’esatto posizionamento degli immobili rispetto alla strada di piano sia dell’eventuale esistenza di falsità negli elaborati progettuali, ha ritenuto, per far definitivamente chiarezza, di nominare quale proprio consulente e agente verificatore un organo super partes (qual è l’Agenzia del Demanio).
Le operazioni peritali, alle quali hanno partecipato tutti i soggetti coinvolti (AZ spa, Metro Center srl, Comune di Catanzaro, Rotundo e Figli sas, Adamante srl) anche mediante propri consulenti tecnici e, dunque, eseguite nel pieno rispetto del contraddittorio, si sono concluse con una relazione depositata nel mese di giugno 2016 nella quale si chiariscono – una volta per tutte – due dati importanti:
1. il primo: solo «la cartografia ufficiale allegata al Prg (quella utilizzata da Metro Center, per intenderci) […] ha valore normativo dal punto di vista urbanistico (e) solo ad essa bisogna far riferimento»;
2. il secondo: la strada di piano non interferisce, in alcun modo, con il perimetro dell’area su cui insistono gli immobili di Metro Center. Sul punto, scrive il perito: «al fine di fugare eventuali ulteriori dubbi, sempre nell’anzidetta nota prot. n. 62803 del 01/08/2014 del Settore Edilizia privata e SUE ufficio SCIA (Allegato n. 30), vi è scritto “che dalle verifiche effettuate congiuntamente al Settore Urbanistica e Pianificazione è scaturito che il tracciato della strada di piano […] non va ad interessare in alcun modo il complesso edilizio”. Dagli elaborati predisposti di seguito descritti, a conferma di quest’ultima asserzione, emerge in effetti che l’area di sedime del tracciato (da intendersi area bianca non normata) non insiste sull’area di pertinenza dell’unità immobiliare oggetto di ricorso”».
Per quanto precede, comprenderà quindi la ragione per la quale, dopo l’intervento del Tar, non si può più sostenere che «qualcuno ha in mano un documento falso riguardo alla strada prevista in quell’area»; se falsità documentale vi è stata, infatti, il Tribunale amministrativo ha già accertato che essa non è certamente da imputare a Metro Center.
Semmai, a questo punto, la domanda da porsi è un’altra. Nel 2014 il Comune, sulla base degli atti ufficiali allegati al Prg, aveva già correttamente escluso che la strada di piano interagisse con l’area che ospita gli immobili. Come mai, allora, lo stesso ente, su sollecitazione di altre parti controinteressate, dando credito a documenti non ufficiali e non utilizzabili (come poi confermato dal verificatore), ha iniziato a fare “marcia indietro”? Come mai, nonostante accertamenti tecnici e sentenze, tutti sinora favorevoli a Metro Center e Rotundo e Figli, il Comune – ignorando provvedimenti giurisdizionali anche per lo stesso vincolanti – continua pervicacemente a mettere in discussione diritti maturati e posizioni giuridiche consolidate?
È di questo, dunque, che dovrà occuparsi la Procura (e non da dove doveva passare una strada che non c’è mai stata, mai ci sarà e, comunque, prevista altrove!).
La Procura, detto altrimenti, dovrà chiarire il perché un imprenditore che vuole investire a Catanzaro, impiegando risorse e creando oltre 40 posti di lavoro, dopo oltre due anni di battaglie giudiziarie (tutte vinte) debba ancora lottare contro mulini a vento per non abdicare all’esercizio dei propri diritti.
È proprio per far luce su questo desolante aspetto della vicenda che ho presentato anche io un esposto in Procura, certo che all’esito delle indagini sarà finalmente ristabilità la verità e ogni tassello di questo complesso mosaico troverà la propria giusta collazione.
La ringrazio per lo spazio che mi ha dedicato.

Ringraziamo Luigi Rotundo per la garbata precisazione. Il lavoro dei giudici amministrativi e quello della Procura, però, sono diversi. E sulla vicenda, che è complessa, sono molte le rappresentazioni contraddittorie. Anche da parte degli uffici del Comune di Catanzaro. Continueremo a raccontarle. (ppp)

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