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Amantea, il Comitato De Grazia: «Urgente la bonifica dell'amianto»

AMANTEA Il Comitato De Grazia, che ha preso parte alla recente seduta della IV Commissione Ambiente del Consiglio regionale, spinge per la messa in sicurezza del fiume Oliva in tempi brevi. La p…

Pubblicato il: 05/11/2016 – 15:56
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Amantea, il Comitato De Grazia: «Urgente la bonifica dell'amianto»

AMANTEA Il Comitato De Grazia, che ha preso parte alla recente seduta della IV Commissione Ambiente del Consiglio regionale, spinge per la messa in sicurezza del fiume Oliva in tempi brevi. La preoccupazione degli attivisti ambientali del comprensorio si concentra anche su un sito contaminato con asbesto vicino al Campo sportivo Gagliardi a Campora S. Giovanni

L’AUDIZIONE «È confortante il risultato finale dell’analisi del rischio che ha interessato i terreni del fiume Oliva ma ora bisogna procedere rapidamente con gli interventi di messa in sicurezza o di bonifica dei terreni per come stabilito dalla stessa Arpacal». Questa la richiesta del presidente del comitato De Grazia, Gianfranco Posa, durante l’audizione presso la Commissione ambiente del Consiglio regionale che si è tenuta a Reggio Calabria giovedì scorso. La relazione sull’analisi del rischio è stata depositata nelle scorse settimane dall’Arpacal alla regione Calabria ed è stata presentata, nel corso della stessa audizione da Luigi Dattola. Il geologo ha evidenziato che attualmente non vi è pericolo per la salute dei cittadini ma che nell’Oliva risultano comunque seppelliti illegalmente da 120 a 160 mila metri cubi di rifiuti, anche di origine industriale. «Negli scorsi anni – spiegano gli ambientalisti –, i dati ufficiali, delle numerose analisi effettuate nei terreni dell’Oliva, hanno evidenziato il superamento dei limiti di legge di molti metalli pesanti. È evidente che se le analisi fossero state effettuate a ridosso degli interramenti i risultati sarebbero stati diversi. Gli inquinanti col tempo si sono dispersi nell’ambiente e avrebbero potuto già produrre i loro effetti negativi sulla salute dei cittadini».
Desta invece forte preoccupazione «l’amianto rilevato di recente in un terreno sito nei pressi del campo sportivo di Campora» di cui si è parlato anche in Commissione Ambiente, presieduta da Domenico Bevacqua.

LA LETTERA AL COMUNE Proprio in relazione a questa situazione di pericolo per la salute, il Comitato De Grazia, assieme a Wwf Ceam “Scogli di Isca”, Forum ambientalista Calabria e Comitato “Valle Oliva. Terre a perdere”, già a metà ottobre, prima che la notizia venisse diffusa dagli organi di stampa, hanno scritto al comune di Amantea e per conoscenza alla Procura di Paola, all’Asp-Servizio igiene pubblica di Amantea e alla Polizia municipale, per sollecitare la bonifica del sito contaminato, peraltro prescritta da una ordinanza del Comune amanteano (la n. 70 del 29.06.2016), e rimasta sinora senza esito. L’area era stata indagata dai tecnici dell’Arpacal, e posta sotto sequestro da parte della Procura della Repubblica di Paola poiché alcuni anni addietro nello stesso era stato rinvenuto del materiale speciale non pericoloso e per tale ragione i proprietari erano stati raggiunti, nel 2013, da un decreto per citazione diretta a seguito del quale si sta celebrando un processo presso il tribunale di Paola.
La preoccupazione degli attivisti nasce dai risultati recenti diffusi dall’agenzia regionale per l’ambiente che confermano la presenza nel terreno di asbestosi (crisolito), materiale in cui è presente l’amianto. Le fibre di asbesto se disperse nell’ambiente, come ritiene la letteratura scientifica potrebbero provocare malattie tumorali. «L’area in oggetto – spiegano i firmatari della missiva indirizzata al sindaco Sabatino – è adiacente a terreni coltivati e alla strada provinciale Amantea-Aiello percorsa quotidianamente da centinaia di automobilisti. Ma fatto ancora più grave – fanno notare – la superficie di terreno inquinato è prossima al campo sportivo “G. Gagliardi” dove giocano e si allenano decine di giovani e ragazzi che possono facilmente respirare le fibre di amianto provenienti dall’area contaminata. Da ciò consegue l’urgenza e l’inderogabilità della messa in sicurezza d’emergenza del terreno e la successiva bonifica, in applicazione delle disposizioni legislative nazionali e regionali in materia di inquinamento da amianto, tutela della salute, tutela ambientale e bonifica».

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