CROTONE Circa trecento persone, per la maggior parte studenti delle scuole superiori, hanno dato vita questa mattina ad una manifestazione di protesta contro la chiusura dell’aeroporto Sant’Anna di Crotone. «Noi vogliamo volare» era la richiesta che campeggiava sulle decine di striscioni portati in piazza della Resistenza, gremita nonostante la prima pioggia invernale. «Non importa quale sarà la società alla quale Enac affiderà la gestione dello scalo – ha dichiarato un rappresentante del comitato promotore della manifestazione – a noi interessa solo che da Crotone si possano prendere gli aerei». Lo scalo crotonese, chiuso dallo scorso 1 novembre a conclusione dell’esercizio provvisorio concesso dal Tribunale alla società di gestione dichiarata fallita, è infatti in attesa di conoscere quale sarà il soggetto che si aggiudicherà la gara bandita dall’Ente nazionale dell’aviazione civile per la concessione trentennale della struttura aeroportuale. Al momento, dopo l’esclusione di alcune società, tra le quali la crotonese Sagas, in corsa è rimasta solo la Sacal che gestisce l’aeroporto di Lamezia Terme e che è interessata ad ottenere anche la concessione del Tito Minniti di Reggio Calabria. La richiesta comune emersa dalla piazza è che Crotone e l’intero territorio della fascia ionica possano avere un ruolo nella nuova società che andrà a gestire lo scalo per evitare che questa parte della Calabria resti completamente isolata. Sul palco allestito in piazza Resistenza ha preso la parola anche uno dei 28 dipendenti del Sant’Anna che dal primo novembre si sono ritrovati senza lavoro.
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