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Coste "radioattive", «ecco perché le Iene hanno sbagliato»

CATANZARO Il panico e l’allarme per la presunta radioattività delle spiagge calabresi scatenatisi all’indomani dei servizi realizzati da Giulio Golia de “Le iene”, trovano fondamento soprattutto ne…

Pubblicato il: 01/12/2016 – 11:47
Coste "radioattive", «ecco perché le Iene hanno sbagliato»

CATANZARO Il panico e l’allarme per la presunta radioattività delle spiagge calabresi scatenatisi all’indomani dei servizi realizzati da Giulio Golia de “Le iene”, trovano fondamento soprattutto nella complessità della materia e nell’accostamento fatto dalla trasmissione di Italia 1 con Chernobyl.
Non sono bastati quindi i dati pubblicati dall’Arpacal e dai Carabinieri per placare i rumors attorno ad una vicenda certamente complessa che non può essere affrontata con superficialità.
Per approfondire la questione, abbiamo sentito Francesco Bonacci, direttore del servizio di fisica medica dell’Asp di Catanzaro ed esperto qualificato di secondo grado (uno dei 2400 in tutta Italia), il quale ci ha spiegato quali sono i requisiti e le specifiche da tenere in considerazione per la valutazione di una misura della radioattività.

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(L’intervista integrale a Francesco Bonacci)

L’esperto ha infatti spiegato come «non basta effettuare una misurazione leggendo un numero su uno strumento, ma è necessario comprendere e quindi valutare cosa quello strumento sta analizzato e che cosa ci dice quel numero. Per fare una valutazione del genere è necessario avere un background culturale e tecnico prettamente scientifico».
Quanto alla strumentazione e alle modalità di misurazione, oltre all’esigenza non solo di avere una certificazione della taratura dello strumento (da effettuarsi per legge ogni tre anni e a cura di un centro specializzato), esiste anche l’esigenza di calibrare lo strumento prima di ogni misurazione.
Sul tema dell’affidabilità delle misurazioni dell’Arpacal, infine, Bonacci non ha dubbi nel definire Salvatore Procopio, il fisico che ha effettuato le misurazioni e certificato i risultati, come «una persone di elevatissimo spessore culturale e scientifico, grazie al quale l’Arpacal, dovendo affrontare il caso della Pertusola di Crotone, si è dotata di un macchinario per le analisi di laboratorio che in Italia possiede solo un altro laboratorio».

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it