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Sanità, il No salva Oliverio

ROMA Partiti in fibrillazione e lo spettro delle elezioni anticipate che terrorizza molti parlamentari poco sicuri di una riconferma. Qualche certezza, dopo la vittoria del No al referendum, almen…

Pubblicato il: 06/12/2016 – 14:15
Sanità, il No salva Oliverio

ROMA Partiti in fibrillazione e lo spettro delle elezioni anticipate che terrorizza molti parlamentari poco sicuri di una riconferma. Qualche certezza, dopo la vittoria del No al referendum, almeno per la Calabria, però c’è. In queste ore è arrivata in Senato la legge di Bilancio. Sarà una manovra blindata, da approvare in tempi rapidissimi, come indicato dal presidente della Repubblica, per fare fronte alla crisi istituzionale aperta dall’annuncio di dimissioni del premier Matteo Renzi. Il governo chiederà la fiducia sul provvedimento e punta ad arrivare al voto in Aula entro mercoledì. La road map disegnata dalla Conferenza dei capigruppo, quindi, prevede l’approdo del testo della legge di Bilancio in aula domani mattina alle 9.30, eventuali questioni pregiudiziali, poi discussione generale e quindi fissazione della questione di fiducia intorno all’ora di pranzo sulla prima parte della manovra, nel testo uscito dalla Camera.
La Calabria, dunque. Nel testo licenziato a Montecitorio è contenuto l’emendamento che elimina il divieto per i governatori di assumere la guida della sanità nelle regioni in cui amministrano. Paradossalmente, i timori della vigilia su una possibile “manina” che avrebbe cancellato la norma “pro Oliverio”, sono stati spazzati via dalla crisi di governo.
Certo, da qui a ritenere la nomina di Oliverio cosa fatta ce ne passa. Chi assicura che il successore di Renzi metterà tra le priorità quella di procedere alla nomina dei nuovi commissari per la sanità nelle regioni sottoposte a Piano di rientro? Ai piani alti del Pd, poi, non mancano di far notare il deludente risultato del Sì ottenuto in Calabria. Tradotto: per quale motivo il nuovo governo dovrebbe togliere la fiducia a commissari scelti (e graditi) dal leader dem?
L’iter blindato della manovra potrebbe altre (brutte) sorprese per la Calabria. Al Senato doveva essere inserita, così come annunciato dal sottosegretario Claudio De Vincenti e dallo stesso Oliverio, la norma che avrebbe istituito l’Agenzia portuale per il transhipment e per i lavoratori di Gioia Tauro, prevista da un accordo inter-istituzionale di fine luglio. Nell’Agenzia tra l’altro avrebbero essere ricollocati gli oltre 400 lavoratori che sono in esubero da parte di Mct, la società che gestisce il porto gioiese. Anche qui, non se ne farà niente. A meno che il governo – quello futuro, considerato che l’esecutivo targato Renzi si congederà a fine settimana – non decida di cambiare la destinazione di fondi già stanziati per altro nella legge di Bilancio. La seconda alternativa potrebbe essere quella di predisporre un provvedimento ad hoc per salvare i portuali. Ma è una corsa contro il tempo. Chi assicura che questa rientri tra le emergenze da affrontare per il nuovo inquilino di Palazzo Chigi?

Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it

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