Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 7:00
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

La guerra della Formazione professionale

CATANZARO Il sistema calabrese della formazione professionale è in una condizione che gli operatori del settore definiscono «ignominiosa». La lettera inviata a giunta, consiglio regionale e Consiglio…

Pubblicato il: 21/12/2016 – 20:59
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
La guerra della Formazione professionale

CATANZARO Il sistema calabrese della formazione professionale è in una condizione che gli operatori del settore definiscono «ignominiosa». La lettera inviata a giunta, consiglio regionale e Consiglio dei ministri (ma sono soltanto alcuni dei destinatari) è un’accusa durissima a due anni di gestione Oliverio. Anni durante i quali tutti gli impegni sarebbero stati disattesi. E le speranze frustrate: «Dopo 2 anni di nuova legislatura nulla è cambiato rispetto a quella precedente. Dopo le manifestazioni di buona volontà dimostrata con la copertura sul Pac dei debiti ingenti accumulati dagli enti sui percorsi di IeFP (Istruzione e Formazione professionale), il quadro di riferimento del settore si è fortemente evoluto in negativo. Nei fatti – scrivono 11 agenzie che operano nel settore – oggi si è ritornati indietro nel processo di sviluppo e potenziamento della Formazione professionale, che è progressivamente scomparsa dall’agenda politica del dipartimento Sviluppo economico e Lavoro e della giunta regionale: il bando IeFP del 2014 è stato annullato in autotutela per mancata copertura finanziaria, sono state cancellate tutte le attività di formazione professionale dalla programmazione comunitaria Fse, la formazione in apprendistato è stata congelata unitamente agli interventi della Legge 236 sulla formazione continua destinati invece agli ammortizzatori sociali, le attività di “Garanzia Giovani” sono state devolute ai nuovi soggetti accreditati delle Agenzie per il Lavoro». C’era stato anche un attimo di fiducia, quando, «a maggio 2016, il dipartimento ha finalmente pubblicato il bando per i percorsi di IeFP, utilizzando i residui stanziamenti del Pac». Lo scopo «dichiarato» era quello «di garantire entro l’estate l’attivazione dei percorsi in tempo utile per il calendario scolastico e per garantire entro l’estate l’attivazione delle azioni di orientamento degli studenti e per garantire il diritto/dovere alla formazione e istruzione dei giovani interessati». E invece, «a distanza di 6 mesi dal bando, è stata appena costituita la Commissione di valutazione e nessuna istruttoria è stata oggi effettivamente compiuta sulle innumerevoli domande pervenute: tutto fa prevedere che ci vorrà il 2017 avanzato per ottenere gli esiti finali del Bando, in assoluto e irresponsabile disallineamento rispetto al calendario scolastico, di cui nessuno pare preoccuparsi».
Non è tutto. La principale contestazione investe le prospettive del settore. La quota destinata alla fondazione nei fondi Por sarebbe troppo bassa: «Alla fine sono stati destinati solo 12,2 milioni di euro. Una dotazione del tutto ridicola, che a mala pena soddisfa il fabbisogno di un solo anno formativo e che secondo la Regione Calabria doveva invece bastare per 6 anni. È la vera negazione del diritto dei giovani calabresi all’istruzione e formazione professionale».
Gli enti di formazione sono delusi. Ricordano, nella loro lettera, che «davanti alla palese insufficienza dello stanziamento finanziario», l’assessore al Lavoro Federica Roccisano ha promesso «una dotazione aggiuntiva di 50 milioni di euro sul Pac 2014-2020». Impegno «confermato e assunto nella commissione Politiche sociali in sede di audizione degli enti di formazione professionale». Com’è andata a finire? «Il risultato è davvero sconcertante: con la delibera di giunta regionale numero 427 del 10 novembre 2016 si approva il Piano di azione per l’Istruzione e Formazione professionale, riducendo la già risicata dotazione a 11,486 milioni di euro, spostando risorse ancora una volta su altri interventi di contrasto della dispersione scolastica nelle scuole, già abbondantemente finanziati da Por e Pon».
La formazione professionale si sente figlia di un Dio minore. «È davvero una colossale presa in giro della giunta regionale e dell’assessore Roccisano verso gli enti di formazione professionale e verso i giovani disoccupati – scrivono gli imprenditori –. Sapendo bene che l’effetto della sottovalutazione finanziaria avrà un ulteriore impatto negativo sul finanziamento ministeriale alla Calabria, che, com’è noto, è misurato in base al numero di alunni avviati in formazione. La Regione pensa davvero che per i prossimi 6 anni per l’IeFP si possano investire appena 2 milioni di euro all’anno? E peraltro i ritardi segnalati determineranno ancora una volta l’impossibilità di definire un quadro di risorse per l’IeFP compatibile con il calendario scolastico e dell’orientamento scolastico-professionale».
Il succo del discorso è chiaro: c’è di mezzo il taglio dei fondi, che mette in crisi le aziende, ma anche l’oggettiva difficoltà di mettere un servizio a disposizione di migliaia di giovani. Se la Regione non supporta i percorsi di formazione, aprire una ferita nella «strategia di contrasto alla dispersione scolastica, che è impegno primario e vincolante per la Regione, con effetti drammatici sui percorsi formativi e di vita di ragazzi in difficoltà sociale». Il mancato impegno, insomma, «priva proprio le famiglie più povere della Calabria di una opportunità sociale che ne aggrava la condizione di emarginazione».
C’è anche un altro aspetto da tenere in considerazione: i “percorsi di istruzione e formazione professionale” sono stati introdotti con leggi dello Stato, alle quali le Regioni sono tenute a dare attuazione. La Calabria lo sta facendo? Secondo gli 11 enti che protestano, ovviamente, no. Gli atti che vanno in questa direzione «sono dovuti e, perciò, non derogabili, pena la sanzionalibilità anche in sede giurisdizionale di quelli di segno contrario o – che è lo stesso – di comportamenti omissivi».
Le aziende parlano di una «colossale presa in giro» da parte dell’assessore, del direttore generale e del dirigente di settore. E minacciano proteste eclatanti e il ricorso a tutti i livelli politici e istituzionali «a ogni livello, regionale, nazionale e comunitario». L’aria è tesa attorno alla formazione professionale e il fronte è caldissimo.

GLI ENTI Gli enti calabresi di formazione professionali che promuovono la protesta sono Anap (Vibo Valentia), Centro Formazione Pitagora (Crotone), Ciofs – FP Calabria (Reggio Calabria), Do.Mi. Formazione e Sviluppo (Reggio Calabria), Ecipa Calabria ( Crotone-Catanzaro-Cosenza), Formaconsult Società Cooperativa (Catanzaro-Crotone), Formservice Cooperativa (Cosenza), Isim (Catanzaro), Promidea (Cosenza-Catanzaro) e Scuola superiore di Psicologia applicata “G. Sergi” (Reggio Calabria-Palmi). (ppp)

Argomenti
Categorie collegate

x

x