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Sull'Asp di Cosenza l'ombra delle fatture pagate due volte

COSENZA L’esportazione delle pratiche di mala gestione amministrativa può essere più semplice del previsto. Così, sulla sanità cosentina – come se non bastassero i dubbi sul pagamento di prestazion…

Pubblicato il: 29/12/2016 – 21:58
Sull'Asp di Cosenza l'ombra delle fatture pagate due volte

COSENZA L’esportazione delle pratiche di mala gestione amministrativa può essere più semplice del previsto. Così, sulla sanità cosentina – come se non bastassero i dubbi sul pagamento di prestazioni inesistenti – si affaccia anche l’ombra delle fatture pagate due vole, proprio come accaduto per l’Asp di Reggio Calabria (potete leggerlo qui). È uno dei filoni sui quali indaga la Guardia di finanza ed è, anche, un’ipotesi al vaglio del management dell’Azienda sanitaria provinciale. I controlli sono partiti. E il punto di partenza è sempre il Tribunale civile di Cosenza. Dalle sentenze si risalirà ai beneficiari delle liquidazioni e, da lì, si partirà per trovare le fatture e verificare il loro eventuale doppio pagamento. L’ipotesi di fondo è che esista un sistema ben preciso, fatto di complicità all’interno dell’Asp, società finanziarie pronte ad approfittare delle inerzie del sistema pubblico e studi legali pronti a inserirsi nelle pieghe delle procedure di pignoramento per ottenere grosse cifre a discapito del sistema sanitario regionale. Sarà un lavoro lungo, la ricerca è appena all’inizio. Ma l’idea, per quanto inquietante, non è un inedito. Nel panorama politico regionale si è già levata, in proposito, la voce del consigliere regionale del Pd Carlo Guccione. Una sua interrogazione, rivolta al governatore Mario Oliverio, giace senza risposta da settimane. E affronta proprio la questione dei doppi pagamenti. Innanzitutto qualche cifra: «Il 25% del bilancio annuale dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza – scrive Guccione – non viene impiegato per la salute dei cittadini. L’Asp subisce una mole di pignoramenti verso terzi pari a oltre 150 milioni di euro, con un contenzioso pendente di 100 milioni. Si tratta di 250 milioni di euro sottratti alla erogazione di servizi sanitari ai cittadini».
Sono numeri enormi, il risultato di una mole di pratiche molto difficile da controllare: «La situazione dei pignoramenti e contenziosi rischia di peggiorare sempre di più, anche alla luce dell’esiguità di personale specifico interno a disposizione della Direzione in materia legale». In alcuni casi, dice ancora il consigliere regionale dem, «è stato inviato a rappresentare l’Asp di Cosenza un dipendente specialista in psicologia. In altri casi la carente o distorta trasmissione di informazione tra i vari uffici ha comportato finanche duplicazioni di pagamenti». La questione è già stata messa nero su bianco in un atto ufficiale depositato al consiglio regionale della Calabria da settimane. Guccione, chiudendo l’interrogazione, chiede «se il presidente della Regione intende attivare una “task force” finalizzata alla ricognizione dell’esistente e alla trattazione di tutti i contenziosi e i pignoramenti in sede giudiziaria per evitare che milioni di euro destinati alla salute e alla cura dei cosentini servano per pagare interessi di mora e spese legali». Dai vertici della giunta regionale non è ancora arrivata una risposta. Il paziente lavoro degli investigatori, però, continua. (3. Fine)

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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