«Secretare l’avviso di garanzia è solo una scorciatoia»
«Intervenire sull’avviso di garanzia, secretandolo, è una scorciatoia: per evitare la gogna mediatica, ci sono altre modifiche da fare. La prima riguarda la stesura delle ordinanze di custodia cautel…

«Intervenire sull’avviso di garanzia, secretandolo, è una scorciatoia: per evitare la gogna mediatica, ci sono altre modifiche da fare. La prima riguarda la stesura delle ordinanze di custodia cautelare e le informative, che non devono contenere nulla che non sia strettamente legato col reato e nulla che abbia a che fare con la vita privata delle persone». È l’opinione di Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro, in merito all’appello lanciato da Stefano Graziano, ex parlamentare Pd, che dal Lingotto, dove è in corso la convention di Renzi, ha chiesto una legge che imponga di mantenere segreto l’avviso di garanzia fino al rinvio a giudizio. Graziano fu indagato per concorso esterno alla camorra e poi le accuse furono archiviate. «Si devono evitare – aggiunge Gratteri – provvedimenti che intervengono solo su singoli punti, per cui ogni volta che c’è un problema si cambia la norma: quando c’e’ un problema con l’avviso di garanzia si chiede un intervento su questo aspetto, quando si prescrive un processo importante si chiede a gran voce di modificare la prescrizione. Così non va. Alla giustizia, quando la politica avrà la voglia e la libertà di farlo, serve invece, e innanzitutto, un intervento complessivo e strutturale che informatizzi i passaggi e abbatta tempi e costi».