VIBO VALENTIA Con decreto depositato lo scorso 13 marzo, il gip di Vibo ha rigettato la richiesta di confisca che era stata avanzata nei confronti dell’imprenditore Francesco Ruffa. In accoglimento delle argomentazioni difensive avanzate dal suo legale di fiducia, l’avvocato Pier Paolo Emanuele, con l’ausilio del dott. Aldo Larizza, nella sua qualità di consulente tecnico di parte, il gip Lorenzo Barracco ha ordinato il dissequestro dell’intero patrimonio intestato a Ruffa in considerazione della «totale congruità del reddito in relazione ai beni posseduti». Il gip, spiega il difensore, non ha mancato di rimarcare che quanto rinvenuto nella disponibilità di Ruffa «in realtà appare più che coerente con le sue possibilità». La confisca era stata chiesta dalla locale Procura della Repubblica sul presupposto che Ruffa fosse solo fittiziamente intestatario di un compendio aziendale e di diversi appezzamenti di terreno a San Gregorio d’Ippona. «Dopo quasi tre anni di processo con connesso sequestro preventivo dell’azienda – afferma l’avvocato Emanuele – il provvedimento in questione restituisce ampia credibilità e liceità all’operato di un imprenditore agricolo attivo da ormai quasi un ventennio nel settore della olivicoltura».
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