Torna, nella Città degli Ulivi, la brutta sensazione di ansia e preoccupazione.
Dopo la fine dell’ultimo commissariamento e l’elezione dell’attuale amministrazione, si riapre un triste capitolo che la Città conosce, purtroppo, bene.
L’ultimo sindaco eletto, prima dell’attuale, era stato Mimmo Romeo. A lui furono indirizzati più attentati e minacce. Non ultima, quell’orrenda, cruentissima, uccisione del cavallo personale. E, si sa, per chi li ama, la morte di un animale di affezione corrisponde a quella di un familiare amato.
Negli ultimi giorni – apprendiamo dai social – si sono verificati più “atti delittuosi”, che qualcuno legge, di nuovo, come avvertimenti rivolti all’amministrazione, cancellando il dubbio su altre eventuali letture.
•Presso una proprietà comunale, in contrada Donna Livia, dove avrebbe dovuto prendere vita un costosissimo centro dedicato ad attività di conforto per immigrati (mai iniziata e di cui si è occupata la stampa nazionale), giorni fa sembra siano stati rubati computer e arredi di valore, in barba al servizio di videosorveglianza (mi chiedo, comunque, perché lasciare abbandonati computer e arredi costosi in un edificio che si trova in mezzo alle campagne e che non viene utilizzato).
•Ieri è stata incendiata l’autovettura di un consigliere di maggioranza.
•Oggi si aggiunge la voce – non ufficiale – che il sindaco avrebbe ricevuto lettere minatorie.
“Ici ca” (Si dice che…, NdA) tutto questo ambaradam riguarderebbe “promesse non mantenute”: di chi a chi? Ci verrebbe spontaneo chiederci e chiedere. Ma preferiamo pensare che si tratti dei soliti, malevoli, ici ca paesani, e aspettiamo il risultato delle indagini.
Certo è che, fossero veri i collegamenti fra questi delitti, non sarebbe peregrina la possibilità che si arrivi a un Accesso.
Quello che ferisce, in ogni caso, è dover prendere atto che, in questa nostra terra, NON cambia molto, anzi nulla, se non si interviene alla radice. La Calabria tutta, la Piana e molte delle nostre città, dei nostri paesi, avrebbero bisogno di una rapida trasformazione. Di certe, tante menti.
Noi, ancora una volta, fiduciosi aspettiamo.
x
x