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Lotta al caporalato, venti denunce a Cosenza – VIDEO

COSENZA La Guardia di finanza di Cosenza ha denunciato 8 persone per intermediazione illecita di manodopera (caporalato) e altre 12 per violazione alle norme del Testo unico immigrazione. I…

Pubblicato il: 31/03/2017 – 6:51
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Lotta al caporalato, venti denunce a Cosenza – VIDEO

COSENZA La Guardia di finanza di Cosenza ha denunciato 8 persone per intermediazione illecita di manodopera (caporalato) e altre 12 per violazione alle norme del Testo unico immigrazione. I “caporali” sono stati denunciati, tre per reclutamento e 5 poichè titolari di aziende agricole, per utilizzo e impiego illegale di manodopera. Tutti rischiano la reclusione da uno a sei anni e la multa da 500 a 1.000 euro per ciascun lavoratore reclutato. Agli stessi potrebbe essere applicata l’aggravante specifica dell’aumento della pena da un terzo alla metà per aver reclutato ed utilizzato forza lavoro superiore alle 3 unità. I reclutatori si occupavano di reperire la manodopera sfruttata e a basso costo, per lo più albanesi e pakistani, allo scopo di destinarla a lavori presso aziende agricole calabresi e lucane per la raccolta di limoni e fragole.
Gli operai reclutati, costretti a lavorare in violazione della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, in quanto sprovvisti dei prescritti dispositivi di protezione individuale (calzature antiscivolo, guanti, casco con visiera protettiva), percepivano una paga ampiamente difforme rispetto alle previsioni del contratto collettivo nazionale o comunque sproporzionato rispetto alla qualità e quantità del lavoro prestato con un compenso, in alcuni casi, inferiore a 3 euro l’ora.
Ad un caporale sono stati sequestrati appunti e quaderni manoscritti riportanti, per ogni singolo lavoratore, le giornate lavorative e la relativa paga corrisposta. Il caporale tratteneva per se il 30 per cento circa delle retribuzioni di ogni singolo bracciante agricolo, pari ad 11 euro, arrivando a guadagnare oltre 7.000 euro al mese. La posizione fiscale e patrimoniale dei singoli reclutatori sarà oggetto di specifico approfondimento ai fini dell’applicazione delle norme in materia di sequestro e confisca di beni.