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Si pente il boss che voleva uccidere un giornalista

CATANZARO Si è pentito il boss Nicola Femia. E ora a tremare, per i segreti che potrebbe svelare, è mezza Italia. La notizia è stata tenuta riservata per mesi dagli inquirenti, ma è venuta fuori ie…

Pubblicato il: 22/04/2017 – 7:20
Si pente il boss che voleva uccidere un giornalista

CATANZARO Si è pentito il boss Nicola Femia. E ora a tremare, per i segreti che potrebbe svelare, è mezza Italia. La notizia è stata tenuta riservata per mesi dagli inquirenti, ma è venuta fuori ieri durante un processo per droga (“Anje”) in corso a Catanzaro, cogliendo di sorpresa anche l’avvocato difensore di Femia. È stato il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Vincenzo Luberto, a consegnare i primi tre verbali con le dichiarazioni rese del neo collaboratore di giustizia. 
Le sue prime dichiarazioni, non contrassegnate da omissis, riguardano i temi del processo, ovvero il narcotraffico sull’asse calabro-albanese con riferimenti particolari per le cosche Valente di Scalea e Muto di Cetraro. Per il resto, prevalgono gli omissis. Femia è originario di Marina di Gioiosa Jonica ma ha sviluppato molti dei suoi business in Emilia Romagna, Lombardia e perfino San Marino. Diverse, poi, le informative antimafia che fotografano i suoi rapporti con la ‘ndrangheta calabrese, sia nel Reggino che a Cosenza, specie nel centro tirrenico di Santa Maria del Cedro dove avrebbe stretto un’alleanza con esponenti della camorra. 
Recentemente è stato condannato a ventisei anni di carcere nell’ambito del processo “Black Money”, condotto dalla Dda emiliana e incentrato sul traffico di videopoker. Femia è considerato, inoltre, uno degli artefici delle minacce di morte al giornalista Giovanni Tizian. In una telefonata intercettata nel 2011, infatti, il boss parlava di «sparare in bocca» al cronista autore di alcune inchieste sui presunti affari della ‘ndrangheta in Emilia-Romagna.
Il suo pentimento, adesso, potrebbe aprire nuovi scenari sui rapporti maturati nel corso di questi anni imprenditori, broker, faccendieri e, soprattutto, politici. 

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