Non diffamò il dg senza requisiti, "prosciolto" Scaffidi
LAMEZIA TERME Ci pensa un giudice a fare luce su una delle tante pagine oscure della sanità calabrese. Il Tribunale di Roma ha archiviato una querela per diffamazione ai danni del consigliere naziona…

LAMEZIA TERME Ci pensa un giudice a fare luce su una delle tante pagine oscure della sanità calabrese. Il Tribunale di Roma ha archiviato una querela per diffamazione ai danni del consigliere nazionale dell’associazione dei medici-dirigenti Anaao-Assomed, Gianluigi Scaffidi, intentata dall’ex direttore generale dell’Asp di Cosenza Alessandro Moretti. Scaffidi, in particolare, aveva avanzato dubbi circa il possesso dei requisiti richiesti da parte di Moretti, nominato al vertice dell’Azienda provinciale nel corso di una seduta di giunta regionale del maggio 2014, in cui – nonostante non fosse più governatore – fece capolino anche Giuseppe Scopelliti. Moretti fu nominato dg in sostituzione di Gianfranco Scarpelli.
Con un documento inviato, tra gli altri, ai membri dell’allora giunta calabrese e ai due sub-commissari alla Sanità, Andrea Urbani e Luciano Pezzi, Scaffidi aveva chiesto la revoca della nomina di Moretti, in quanto dal curriculum del manager laziale si evinceva chiaramente come non fosse in possesso «dei requisiti di legge (né nazionali né regionali) per ricoprire l’incarico di direttore generale di un’azienda sanitaria e, a modesto parere di questa associazione, nemmeno di direttore amministrativo aziendale», incarico che al tempo Moretti ricopriva nell’Asl di Roma.
«È evidente – scriveva ancora il consigliere Anaao-Assomed – che la giunta calabrese non sia stata ben supportata, sotto il profilo tecnico, dai propri uffici che avrebbero dovuto segnalare la mancanza di requisiti del soggetto prescelto, evidente, icto oculi, dalla semplice lettura del curriculum. In alternativa, alla giunta regionale poco interessa il possesso dei requisiti di legge».
Per queste osservazioni Moretti aveva presentato querela contro Scaffidi. Su richiesta della Procura, il Tribunale di Roma, con una pronuncia del 4 aprile scorso firmata dal giudice Nicola Di Grazia, ha archiviato il procedimento rilevando l’«infondatezza della notizia di reato». Le affermazioni contestate, ha argomentato il giudice, «non hanno carattere offensivo», in quanto Scaffidi «si è limitato a esprimere – in maniera argomentata e con forme verbali civili – la propria valutazione sill’incompatibilità fra l’esperienza professionale del querelante (Moretti, ndr) e quella richiesta dalla legge; le osservazioni dell’indagato, in ogni caso, costituiscono legittimo esercizio del diritto di critica, essendo state comunicate – non pretestuosamente, né fuori contesto – nella qualità di segretario di un’associazione di medici-dirigenti ai soggetti pubblici responsabili della nomina, nonché agli organi tenuti alla vigilanza sugli stessi».
Moretti, al momento della nomina a dg dell’Asp di Cosenza, non aveva molta esperienza in campo sanitario. Laureato in Scienze della comunicazione (e non in Scienze economiche e giuridiche), fino a quel momento era stato particolarmente attivo nel campo delle telecomunicazioni e del marketing. La giunta di Antonella Stasi – “reggente” dopo le dimissioni di Scopelliti – aveva comunque proceduto con la sua nomina. La sostituzione di Scarpelli con Moretti, ipotizzavano i bene informati, sarebbe stata una sorta di vendetta di Scopelliti nei confronti dei grandi sponsor del dg defenestrato, i fratelli Tonino e Pino Gentile, colpevoli di aver voltato le spalle all’ex governatore in occasione del voto per le Europee 2014. Ma questa è un’altra storia.
p. bel.