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Cirinnà madrina del Cosenza Pride

COSENZA «Senatrice Cirinnà…». «No, Monica. Mi chiami Monica». «Monica, tu sei la madrina del Cosenza Pride». La senatrice del Pd Monica Cirinnà – promotrice del decreto legge sulle unioni civili appr…

Pubblicato il: 08/05/2017 – 18:11
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Cirinnà madrina del Cosenza Pride

COSENZA «Senatrice Cirinnà…». «No, Monica. Mi chiami Monica». «Monica, tu sei la madrina del Cosenza Pride». La senatrice del Pd Monica Cirinnà – promotrice del decreto legge sulle unioni civili approvato dal Parlamento lo scorso 25 febbraio – è giunta presso la Sala degli Specchi del Palazzo della Provincia di Cosenza lunedì pomeriggio, elegante nel suo completo grigio e verde, quasi a voler dire ai militanti di Eos Arcigay: «Io sono con voi». A incoronarla portavoce d’eccezione dei diritti della comunità Lgbti cosentina, la giornalista Carla Monteforte durante l’incontro dal titolo “Lavoro: il valore aggiunto della diversità”, momento inaugurale di una serie di iniziative con le quali Cosenza si prepara ad accogliere per la prima volta la storica manifestazione che celebra l’orgoglio gay e che avrà luogo il 1 luglio di quest’anno nelle piazze principali della città bruzia. Dopo i saluti d’apertura affidati al presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci (già sindaco del piccolo comune di Aiello Calabro, uno dei primi della Calabria ad accogliere il ddl Cirinnà tra i propri ordinamenti), e la sua esortazione volta ai presenti a considerare la Provincia «la casa dei diritti di tutti», l’intervento del ricercatore romano Rosario Murdica, originario di Polistena che, chiamato a esporre i risultati dei suoi studi sul rapporto tra comunità Lgbti e lavoro, ha esordito dicendo: «Prima che di numeri, io parlerei prima di un atto d’amore, della possibilità per due persone di mettere insieme lavoro, sogni, prospettive». I dati raccolti dallo studioso evidenziano come dal 2009 al 2015 gli italiani abbiano progressivamente acquisito una coscienza della discriminazione, in modo particolare le donne e i giovani, ma che vi è la necessità di un ulteriore lavoro sui diritti, perché vi è ancora una fetta di popolazione (il 24% secondo dati Istat) che dichiara di rifiutare la figura di un insegnante, un medico o un politico, se gay. Inoltre, a parità di curricula, una persona Lgbti ha più difficoltà a trovare lavoro – anche se molto dipende in questo caso dal contesto lavorativo e territoriale di riferimento. A supportare le tesi del professor Murdica con esempi concreti di discriminazione sul lavoro ai danni di omosessuali e trans, Katy La Torre di Gay Lex, in diretta Skype con la Sala degli Specchi.
E di lavoro e discriminazione ha disquisito nel corso della sua relazione la senatrice Cirinnà che, entusiasta dopo la visita di questa mattina all’Unical, ha espresso un desiderio: «Mi auguro che questa sia davvero una festa dei diritti. Perché quando si difendono i diritti di pochi, aumenta la democrazia per tutti».
Cirinnà ha rivendicato non già la bontà della legge che porta il suo nome, quanto il fatto che essa esista e che sia posta a tutela effettiva dei diritti sociali e civili degli omosessuali finora ignorati, a garanzia della reversibilità della pensione, della pari dignità. Per spiegarsi meglio, ricorre a una metafora: «Quando cadde il muro di Berlino, le persone della Germania est e ovest si riabbracciarono. Questo è un fatto. Allo stesso modo, noi abbiamo buttato giù il muro del pregiudizio. Intanto la legge c’è». E affonda: «Io non sono qui per difendere la legge sulle unioni civili. Io spero che venga presto superata dalla legge sul matrimonio egualitario, ma questo accadrà soltanto quando sarà considerato normale, quando non sarà più una notizia. Quando non useremo più la parola “tolleranza”. Condividiamo questo orgoglio».
Dopo aver confermato la propria presenza al grande evento del 1° luglio e aver più volte rimarcato l’importanza di un ampio coinvolgimento, in particolare di individui e famiglie eterosessuali, Cirinnà ha salutato la platea citando la celebre frase di Oscar Wilde: «Il dubbio si annida nella testa delle persone intelligenti». Nel caso in specie, il dubbio è sul come e quando portare a compimento questa rivoluzione culturale, che è ancora soltanto in nuce. Parole che hanno molto emozionato la presidentessa di Eos Arcigay Cosenza, Lavinia Durantini.
In conclusione, il tavolo tecnico con le relazioni di Brunella Solbaro della Cgil (che ha ricordato il sindacalista Michele Presta accostando il suo impegno a quello dell’intellettuale Pier Paolo Pasolini), della psicologa Simona Coscarella e di Federico Cerminara, storico militante queer.

Chiara Fazio
redazione@corrierecal.it 

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