Reggio, i dipendenti del Museo: delusi ma non rassegnati

REGGIO CALABRIA Si respira un clima di delusione ma non di rassegnazione negli ambienti di Palazzo Piacentini, sede del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria. La bufera seguita alla sentenza del Tar del Lazio che ha azzerato i vertici di alcune delle principali istituzioni museali italiane ha provocato forte indignazione nel personale della casa dei Bronzi di Riace. «Non accettiamo che venga vanificato – dicono i dipendenti – il lavoro portato avanti da due anni a questa parte sotto la direzione del direttore Carmelo Malacrino con enormi sacrifici e spirito di squadra. L’orgoglio di investire risorse ed energie lavorative per obiettivi non solo di “business”, ma soprattutto in termini di offerta culturale e valorizzazione di un patrimonio che appartiene a tutta la città e alla Calabria. È questa è la cifra che accomuna tutti noi: un percorso tutto in salita, partendo da zero, in cui nessuno ha “mollato”, anche nei momenti più difficili, per non travolgere i compagni di cordata». E in un documento tutto il personale del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria manifesta, «nel pieno rispetto della sentenza del Tar del Lazio, unanime vicinanza al direttore Carmelo Malacrino, confidando nella giustizia del Consiglio di Stato». Il personale auspica, inoltre, «una decisione che non vanifichi l’enorme lavoro fatto e gli straordinari risultati conseguiti fino ad oggi». In serata, il ministero dei Beni culturali ha deciso di affidare la direzione ad interim al direttore del Polo museale della Calabria.