REGGIO CALABRIA Avrebbero ucciso il compagno della madre perché l’uomo si rifiutava di mantenerla. Per questo motivo sono finiti in manette i fratelli Daniele e Giuseppe Matalone, arrestati questa mattina dai carabinieri di Gioia Tauro, per ordine del gip di Palmi e su richiesta della procura della Repubblica. Per i magistrati, sono stati loro ad uccidere il compagno della madre, Michele Franzé, freddato il 9 gennaio 2014 con quattro colpi di fucile nel cortile della sua casa di contrada Salice, a Galatro. Un delitto premeditato secondo gli inquirenti, che i due fratelli hanno tentato di coprire, trincerandosi dietro poco convincenti giustificazioni. Grazie alle dichiarazioni di testimoni che hanno permesso di collocare i due sul luogo del delitto e una lunga attività di intercettazione telefonica del ambientale, gli investigatori sono riusciti a far cadere i falsi alibi che i due avevano costruito. Per giustificare le tracce di polvere da sparo sui loro indumenti, i fratelli Matalone avevano in un primo tempo sostenuto di aver partecipato ad una battuta di caccia, puntualmente smentita dalle indagini, salvo poi ammettere la propria presenza sul luogo del delitto, raccontando di aver assistito all’omicidio, commesso da misteriosi killer. Uno dei due, Daniele Matalone, rimasto ferito nel corso dell’azione di fuoco costata la vita a Franzè, ha tentato di giustificare una ferita sulla sua fronte, con un incidente sul lavoro. Giustificazione anche questa puntualmente smentita e che non ha salvato né lui, né il fratello dall’arresto.
a. c.
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