«Mi candido per Catanzaro. Per il suo riscatto e per quello della nostra gente!». Così si è espresso Enzo Ciconte con gli amici più vicini prima di rompere gli indugi e comunicare ai suoi concittadini che il dado era tratto e che avrebbe corso per la carica di sindaco. Oggi, a poco più di un mese dal suo messaggio alla città col quale sanciva l’ufficialità della sua scesa in campo, nelle stanze della politica ha fatto capolino un sondaggio elettorale secondo cui i catanzaresi non esiteranno a tributare massicciamente al candidato del Partito democratico il sostegno di cui tra pochi giorni avrà bisogno per essere eletto sindaco.
Se, dunque, l’indagine sarà confermata dal voto significherà che lunedì prossimo un nuovo giorno si alzerà sulla città; e sarà un’alba che preannuncerà finalmente una luce nuova per Catanzaro dopo i tanti lustri passati in penombra ad assistere passivamente al depauperamento della sua storia, dei suoi ideali, di ciò che mani sapienti erano riuscite a costruire negli anni. Se, invece, malauguratamente non sarà così dovrà essere proprio il Pd a recitare il mea culpa non fosse altro che per aver scelto la linea morbida nel sostenere il suo candidato; una tiepidezza dell’impegno che coinvolge principalmente la città di Catanzaro che rischia di essere abbandonata nelle mani di Sergio Abramo.
La speranza è che la dalla prossima settimana si ritorni a parlare di quest’area con l’attenzione che si deve alla città capoluogo della regione e riferimento di quell’area centrale della Calabria che intendere crescere ed essere protagonista; un ruolo di servizio collocato in un territorio che non è solo snodo di Catanzaro, ma nel quale si identificano anche Lamezia Terme, la provincia di Crotone e quella di Vibo Valentia.
Sarà una operazione importantissima dalla quale dipende lo sviluppo dell’economia, del commercio, del turismo e della localizzazione dei servizi. In particolare il turismo che non va concepito, come purtroppo spesso accade, in una forma improvvisata. Esso, invece, va raccordato con altri settori merceologici e diventare così una straordinaria opportunità per il nostro comprensorio che oltre al mare può contare anche sulle montagne della Sila. E, infine, non è più rinviabile oltre il problema della educazione ambientale e della pulizia dei luoghi che si possono superare con l’impegno e l’attenzione costante dei cittadini e con una educazione verso l’ambiente che deve diventare oggetto di insegnamento nella scuola. Il problema della sporcizia crea degrado e il degrado crea solo ancora degrado!
Catanzaro intende essere un capoluogo protagonista! E per esserlo emergono i temi posti in campagna elettorale da Enzo Ciconte, primo fra tutti la consapevolezza che il sistema può reggere se il profitto, tassato di ciò che è sufficiente per sostenere le spese della comunità, segue l’investimento che genera lavoro. E Dio sa quanto bisogno di lavoro c’è nel nostro comprensorio per fermare le disuguaglianze che vanno contenute a livelli ragionevoli. Si tratta di interventi che costituiscono l’asse portante delle nuove politiche per Catanzaro, ivi compresa una nuova visione anche per la sanità il cui funzionamento è condizione imprescindibile per i cittadini. Lo esigono i fatti, lo esige la democrazia.
Di tutto ciò, ma anche di altro è fatto il programma elettorale di Ciconte e delle undici liste che lo appoggiano. Così come ci sono ampi riferimenti nei tanti incontri che il candidato a sindaco del centro-sinistra ha fatto nelle settimane scorse e che continua a fare anche in questi giorni che ormai ci separano dal voto.
*giornalista
