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«Quel baciamano è una manifestazione di debolezza»

LAMEZIA TERME Dopo gli approfondimenti elettorali delle scorse settimane, Hashtag torna a occuparsi di cronaca. Ospite della trasmissione condotta dal direttore del Corriere della Calabria, Paolo P…

Pubblicato il: 06/06/2017 – 15:42
«Quel baciamano è una manifestazione di debolezza»

LAMEZIA TERME Dopo gli approfondimenti elettorali delle scorse settimane, Hashtag torna a occuparsi di cronaca. Ospite della trasmissione condotta dal direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni, negli studi di News&Com, il docente Unical Giancarlo Costabile, che si occupa di Storia dell’educazione alla democrazia e alla legalità e del laboratorio di Pedagogia dell’ Antimafia dell’ateneo di Rende.
La presenza di Costabile permette di leggere la cronaca dei giorni scorsi, in particolare l’episodio del baciamano al boss Giuseppe Giorgi, al riparo dai luoghi comuni e dalle banalizzazioni che sull’argomento non mancano. Ma quanto calcolo può esserci dietro simili gesti plateali? In realtà per Costabile il baciamano è «una manifestazione di debolezza». «Oggi lo Stato – spiega il docente universitario – reagisce con assoluta efficacia sul piano repressivo. Il baciamano va condannato senza tentennamenti, ma è esclusivamente folklore, ed è il folklore della debolezza, mirato a rappresentare tutti i calabresi come pronti chinarsi al potere mafioso».
Ma è evidente che la ‘ndrangheta oggi non sia più solo un fenomeno criminale: «Le mafie sono state, almeno fino al 1992, il linguaggio del potere centrale – è l’opinione di Costabile – attraverso cui è stato gestito il sottosviluppo economico e civile del meridione. Questo è stato l’uso politico delle mafie».
Le organizzazioni mafiose stanno dunque diventando esplicitamente classe dirigente, il capitalismo dominante «è il capitalismo mafioso», e secondo Costabile sono proprio le classi colte, a partire dal mondo dell’università, ad essere «conniventi e corrotte». «Nostro compito – sostiene il docente Unical – è mettere in discussione i centri di potere dominanti, non presentarsi con il cappello in mano alla politica e né sostituirci ad essa per poi riuscire a fare peggio. Non mi preoccupa più di tanto il baciamano a Giorgi, perché rappresenta un mondo che non esiste più. Mi preoccupano molto di più i baciamano, meno visibili, che fanno le classi colte alla politica».
L’intervista andrà in onda mercoledì sera alle 21 su Rtc (canale 17).

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