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«Stipendi da nababbi alla Prociv? Era una bufala»

CATANZARO La puntata di Presadiretta dedicata agli sprechi della Protezione civile regionale ha fatto discutere a lungo. E lo fa ancora. Tra i tanti casi sollevati dal capo della Prociv regionale, …

Pubblicato il: 09/08/2017 – 10:33
«Stipendi da nababbi alla Prociv? Era una bufala»

CATANZARO La puntata di Presadiretta dedicata agli sprechi della Protezione civile regionale ha fatto discutere a lungo. E lo fa ancora. Tra i tanti casi sollevati dal capo della Prociv regionale, Carlo Tansi, nell’inchiesta c’era quello dei maxi stipendi pagati ad alcuni dipendenti. Buste paga da nababbi, soprattutto una da oltre 6mila euro, mostrata dal dirigente regionale alle telecamere.
Cinque mesi dopo (la puntata è del 27 febbraio), quella busta paga è stata “rintracciata” dalla Cisal. E il sindacato la utilizza per raccontare una storia diversa da quella apparsa in tv. È vero che la cifra corrisposta era di 6mila euro, ma la maggior parte dei soldi sono dovuti a due voci: gli arretrati per l’indennità di turno e gli arretrati per la reperibilità, entrambe riferite al 2014 e regolarmente previste nei contratti di tutti i lavoratori della Protezione civile, non soltanto dei calabresi. In sostanza, si tratta di extra normali, per di più spalmati su tutto l’anno (dunque circa 300 euro al mese per garantire la propria presenza di giorno e di notte) e versati dalla Regione con due anni e mezzo di ritardo. Altra voce “aggiuntiva”: il rimborso per le spese anticipate dal dipendente – l’autista A. T. – nel novembre 2011.
Altro che nababbi, secondo la Cisal si tratta di «una falsità inaccettabile. La realtà è stata mistificata a uso e consumo dell’interesse mediatico che nel caso di specie si sostanziava in una critica feroce e gratuita, utile a “fare cassetta” per catturare l’attenzione del pubblico. Circostanza, questa, che ci ha indignato».
La Cisal, mai tenera con Tansi (che, da parte sua, ricambia la poca tenerezza) parla di «attacco demagogico». Tansi, spiega il sindacato, «ha pensato bene di sparare a zero contro il personale del nevralgico comparto di cui ha la responsabilità. Un atto di accusa condotto senza contraddittorio e, quel che troviamo più grave, in mancanza di un’adeguata verifica delle pesantissime frasi pronunciate dall’intervistato». I dipendenti «sono stati accusati pubblicamente, attraverso il potente mezzo della tv di Stato o per meglio dire della gogna mediatica nazionale, di percepire buste paghe “faraoniche”. Una grossolana bugia».

La Cisal sente «il dovere morale e civile di informare non soltanto come atto di cortesia nei confronti del dipendente di cui è stata fornita la presunta “sfarzosa” busta paga di 6.094 euro, relativa al mese di giugno 2016 esibita alle telecamere di Presadiretta, ma anche e soprattutto al fine di mettere la Regione e i cittadini in condizione di conoscere una verità che altrimenti sarebbe mistificata fino al punto di scadere nel sospetto». Di seguito le precisazioni: la busta paga appartiene al lavoratore della Prociv A.T. di 61 anni, «guarda caso iscritto al sindacato Cisal che ci ha autorizzato a pubblicare la sua busta paga, mettendo a disposizione tutti gli importi degli stipendi dell’intero 2016 allo scopo di smentire le asserzioni di Tansi, il quale ha lasciato intendere compensi da 6mila euro mensili per il personale della Prociv. Una cifra che, se riferita a un lavoratore pubblico, desta comunque notevole scalpore. E neppure a torto, per carità».
La realtà – una volta analizzate le buste paga – «è che il dipendente A.T. guadagna mensilmente, così come tutti i colleghi, meno di un quarto della somma riscossa nell’occasione citata. Una busta paga, quella invece esibita in tv, in cui figurano arretrati per indennità di turni relativi al 2014; arretrati per indennità di reperibilità relativi sempre allo stesso anno e arretrati della produttività relativi ancora al 2014. A tutto ciò si somma il rimborso per spese di missioni addirittura effettuate nel novembre del 2011. La somma di tali voci è pari a 4.876 euro, che sottratti dall’importo totale pari a 6.094 euro danno una cifra di 1.217 euro, vale a dire quanto avrebbe guadagnato A.T. se non gli fossero stati riconosciuti gli arretrati. Non ci sembra allora si debba aggiungere altro».
Se non che – tanto per sottolineare la distanza dal dirigente – «il dg, a nostro avviso, farebbe meglio a esternare di meno concentrandosi invece molto di più sul suo delicatissimo ruolo. Noi diciamo basta alle generiche accuse e a un pressappochista modo di agire che mina la dignità e la credibilità personale dei lavoratori oltre che l’immagine dell’intera Protezione Civile e dell’amministrazione regionale nel complesso».
 
IMPORTI DELLE BUSTE PAGA RELATIVE ALL’ANNO 2016 PER IL LAVORATORE A. T.:
Gennaio: euro 1.291,50
Febbraio: euro 1.417,87
Marzo: euro 1.290,65
Aprile: euro 2.022,54
Maggio: euro 1.421,24
Giugno: euro 6.094,05
Luglio: euro 1.821,47
Agosto: euro 1.429,28
Settembre: euro 1.342,97
Ottobre: euro 1.406,66
Novembre: euro 1.351,10
Dicembre: euro 2.767,63

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