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Marrelli Hospital, segnali di apertura dal commissario

CROTONE Ancora incerta la vicenda del Marrelli Hospital, ma si intravede qualche spiraglio. Si è svolto oggi in Prefettura a Crotone il vertice sulla situazione della struttura sanitaria pitagorica…

Pubblicato il: 01/09/2017 – 15:57
Marrelli Hospital, segnali di apertura dal commissario

CROTONE Ancora incerta la vicenda del Marrelli Hospital, ma si intravede qualche spiraglio. Si è svolto oggi in Prefettura a Crotone il vertice sulla situazione della struttura sanitaria pitagorica. Alla riunione convocata dal prefetto Cosima Di Stani hanno partecipato, oltre al sindaco Pugliese, il commissario della Sanità regionale, Scura, la proprietà del Marrelli, il dirigente generale dell’Asp, il rappresentante del dipartimento regionale alla Salute, i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil.
All’incontro sono intervenuti anche il consigliere regionale Sculco e il presidente provinciale di Confindustria.
Nel corso della riunione, sono stati approfonditi gli aspetti connessi allo stato delle procedure autorizzative regionali e la complessiva situazione di difficoltà della struttura sanitaria a continuare nell’erogazione delle prestazioni per i casi cosiddetti “acuti”.
I rappresentanti sindacali hanno, invece, portato all’attenzione i delicati risvolti sui livelli occupazionali dell’attuale situazione di difficoltà del Marrelli.
A tale riguardo anche il sindaco ha posto all’attenzione del “tavolo” la preoccupazione che non ci siano nuovi risvolti negativi sul fronte dell’occupazione tenuto conto dell’attuale problematico contesto provinciale. Il commissario Scura – riferisce una nota della Prefettura – «non ha mancato di rappresentare prospettive di opportunità anche ulteriori rispetto a quelle che hanno connotato l’operatività attuale della struttura, in un lavoro congiunto svolto anche in questi giorni, che lo hanno visto direttamente impegnato con il responsabile della sanità regionale».
«In questa prospettiva – prosegue il comunicato –, all’interno di un rilevato preciso fabbisogno di prestazioni sanitarie da soddisfare in provincia, ha puntualizzato che i criteri di erogazione delle risorse ai privati accreditati continueranno a ispirarsi, secondo quanto riferito dal commissario, alla capacità di contrasto della cosiddetta mobilità passiva, all’appropriatezza delle prestazioni e alla qualità del servizio reso».
«Rispetto a tali coordinate – ha spiegato Scura – il privato accreditato deve collocare la propria strategia d’impresa, anche al fine di non disperdere il patrimonio di risorse professionali e finanziarie sinora investite».
La proprietà del Marrelli, al termine del vertice, «si è riservata di rendere note le proprie determinazioni».

 

COMITATO MARRELLI HOSPITAL: LA POLITICA CI DICA SE CHIUDERE O NO «Siamo in un vicolo cieco. Riconosciamo lo sforzo del Prefetto, ma è esiziale che dipartimento Salute prima, e Ufficio del Ccommissario poi, rispondano concretamente ai reali fabbisogni della clinica. Che poi sono i fabbisogni dei pazienti crotonesi. Crotonesi e calabresi. Calabresi e italiani. A tutta la politica chiediamo se questa struttura deve andare avanti o chiudere definitivamente». È quanto si legge in una nota del Marrelli Hospital alla luce dell’incontro svoltosi oggi in Prefettura. “Un ringraziamento a sua eccellenza il Pprefetto – è scritto nella nota – che ha saputo interpretare le esigenze, le difficoltà, i patemi che stiamo vivendo da ormai quattro anni. È evidente che un risultato importante oggi è stato avere trovato unanimità intorno al tavolo e che produrrà nei prossimi giorni l’autorizzazione e l’accreditamento della radiodiagnostica anche per i pazienti cosiddetti esterni. Significa che radiologia e prossimamente radioterapia saranno servizi sanitari che anche il Marrelli Hospital potrà fornire. Ma a chi? E soprattutto a quanti pazienti? Il dramma è che, a giudicare dalle cifre che abbiamo raccolto, pari a circa 300mila euro per prestazioni di specialistica ambulatoriale, sono insufficienti per la capacità che già oggi abbiamo raggiunto, in quattro mesi di interventistica chirurgica nel campo oncologico e ortopedico». «Se la vediamo dal punto di vista imprenditoriale – prosegue la nota – con queste prospettive, l’iniziativa andrebbe chiusa. Per quello che ci viene riconosciuto e per gli sforzi da mettere in campo, non ne vale la pena. È impossibile dunque arrivare a fine anno con un incremento del budget così esiguo. Coprirebbe appena una ventina di giorni di attività. Durante un’assemblea di tutto il personale abbiamo registrato profondo sconforto. L’imprenditore ha già fatto tutto quello che poteva, ed i lavoratori hanno difeso fino ad oggi questo sogno con i denti. Ma adesso tocca alla politica ed alle istituzioni prendere una posizione e fare le barricate se vogliono che questa struttura così com’è, con quello che è diventata e quello che ha dimostrato fino ad oggi serve o non serve alla Calabria ed ai calabresi».

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