La Calabria del ‘500 rivive “InChiostro”
LAMEZIA TERME Dopo il primo successo ottenuto con “Cani e uomini. Una relazione nella letteratura italiana del Medioevo”, Marco Iuffrida, dottore di ricerca in Storia Medievale e specializzato in bib…

LAMEZIA TERME Dopo il primo successo ottenuto con “Cani e uomini. Una relazione nella letteratura italiana del Medioevo”, Marco Iuffrida, dottore di ricerca in Storia Medievale e specializzato in biblioteconomia alla Biblioteca Apostolica Vaticana, propone a poco più di un anno di distanza una nuova e avvincente opera.
Si tratta di “InChiostro”, un libro (edito da Rubbettino), presentato a Lamezia Terme nelle sale del Seminario vescovile, e che si inserisce nell’ambito di un genere che, nel corso degli ultimi anni, ha riscontrando un enorme successo fra il pubblico: il romanzo storico.
E, sebbene gli studiosi “puri” spesso ci si affianchino con scetticismo, altrettanto spesso lettori ne vengono coinvolti grazie ai testi scorrevoli e alle storie avvincenti, spingendoli ad approfondirne le tematiche. L’ultimo libro del lametino Iuffrida, invece, si piazza proprio a metà tra storia e romanzo, raccogliendo i pezzi di un mosaico avvincente e che non delude il lettore dall’inizio alla fine del racconto.
A reggere la trama di “InChiostro” c’è la scoperta, da parte dell’autore, di un misterioso manoscritto greco, tra i più antichi censiti in Calabria, e risalente al X-XI secolo, un periodo particolare per il nostro Paese e per la Chiesa. Ed è proprio il contenuto, quasi eretico, strappato da un codice probabilmente molto pericoloso, a scatenare i successivi avvenimenti. A fare da scenario alla storia, agli intrecci e agli scontri che ruotano attorno a questa importante scoperta, c’è il paesaggio della Piana di Lamezia Terme del ‘500, le sue chiese, le sue abbazie e cattedrali.
Con la cultura e la conoscenza che lo contraddistinguono, dunque, Marco Iuffrida è riuscito con successo a realizzare un’opera in grado di catalizzare l’attenzione e la curiosità del lettore, aiutandolo a riscoprire frammenti di una storia, quella di Lamezia Terme, nascosta e quasi affossata dagli episodi religiosi, politici e legati alla cronaca del nostro tempo.
Ed è proprio in questo contesto di per sé ricco e profondo che l’autore fa ampi e poco velati riferimenti alla cultura greca e, con altrettante frequenza, non manca di sottolineare la grave perdita di questi tratti culturali, senza tralasciare passaggi di straordinaria attualità.
L’ultima fatica letteraria di Marco Iuffrida, dunque, racconta la storia di un Sud fatto anche di uomini dissidenti, pronti a percorrere nuove tracce e a battersi per la ricerca della verità, una meta quasi irraggiungibile. Ma, tendere verso la verità, è proprio la missione dell’uomo contemporaneo.
Giorgio Curcio
redazione@corrierecal.it