Don Ciotti diventa un cittadino di Locri – VIDEO
LOCRI «Per la sua attività pastorale, per l’esempio di pazienza e disponibilità, per il sostegno premuroso e l’infaticabile cammino di rinnovamento culturale e sociale della nostra comunità». Sono qu…


LOCRI «Per la sua attività pastorale, per l’esempio di pazienza e disponibilità, per il sostegno premuroso e l’infaticabile cammino di rinnovamento culturale e sociale della nostra comunità». Sono queste le motivazioni che hanno spinto il consiglio comunale di Locri a conferire a un anno dalla “XXII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia” tenutasi proprio a Locri il 21 marzo 2017, la cittadinanza onoraria a don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Un gesto di riconoscenza verso il sacerdote, che proprio un anno fa, scelse la città di Zaleuco come sede per la manifestazione nazionale. Un gesto motivato anche per la grande attenzione riservata alla Calabria, alla Locride e ai familiari delle vittime innocenti di mafia. Un esempio, don Ciotti, di lotta alla criminalità organizzata. Il suo intento è quello avvicinare i giovani al senso di giustizia, promuovendo occasioni di valorizzazione sociale e culturale e avviando con le sue associazioni, un incessante ed efficace percorso formativo ed educativo nelle scuole del territorio, per contrastare le mafie e rafforzare il senso di giustizia e sentimenti di cittadinanza e fede. Un’attività, quella di Don Ciotti, al servizio della gente, per diffondere i valori supremi dell’amore, della solidarietà, dell’uguaglianza, della giustizia e della tolleranza. Ad accogliere sabato mattina il fondatore di Libera, in una gremitissima sala consiliare di Palazzo di Città, autorità militari, civili e religiose, scuole cittadine, associazioni e familiari delle vittime cadute sotto i colpi della criminalità organizzata.
DON CIOTTI SFERZA LA POLITICA Visibilmente emozionato è apparso don Ciotti che da subito, ha tenuto a precisare che l’onorificenza cittadina non è conferita alla sua persona bensì al “Noi”, ovvero a chi rappresenta. «Sono qui – ha commentato – per i sacrifici di tanti volti. Ricevo questa onorificenza con gratitudine e con la consapevolezza che solo il “Noi” vince, non è opera di navigatori solitari. Il “Noi” è il risultato di tante storie, di tante fatiche e limiti. Ma ne vale veramente la pena. Tanti in questi anni hanno costruito e hanno pagato anche di persona. Rappresento una realtà composta oggi da 1.600 associazioni. Libera è in America Latina, a Berlino, a Parigi, in Germania e in Svizzera. L’obiettivo di un cambiamento per distruggere i parassiti della mafia, del malaffare, della corruzione, è combattere insieme spogliandoci di tante etichette. Oggi condivido con voi una speranza, cioè che ognuno di noi trovi senso nella condivisione e nella corresponsabilità e che non manchi mai il coraggio di non adattarsi alla mancanza di giustizia, intesa come riconoscimento della dignità e della libertà di ogni persona. C’è bisogno di giustizia in tutto il Paese che amo, nonostante le sue ferite e le sue fragilità. La Costituzione è il primo vero testo antimafia».
Infine, gli appelli lanciati alla politica e alle giovani generazioni. Alla politica affinché sia sempre al servizio della comunità, a chi non ha un futuro, a chi sta ai margini: «La politica se non fa questo – ha chiosato don Ciotti – tradisce se stessa, non è politica. La politica deve partire dalla vita concreta delle persone, pensare a loro non come elettori per strappare consensi. Se per il consenso si umiliano immigrati e la povera gente, non si parla di politica ma di un’altra cosa». E poi un riferimento agli oltre 2 milioni di giovani senza un’occupazione, che non hanno la possibilità di conseguire gli studi: «Una società – ha tuonato il sacerdote antimafia – che non si cura dei giovani, è una società che non si cura della propria storia e del loro avvenire. Non bisogna illudere i giovani ma sostenerli, incoraggiarli, dotandoli di strumenti necessari per realizzare le loro capacità e l’amore per il bene comune. Scuola e lavoro sono le priorità di una società aperta al futuro. Diamo ai giovani quello che gli spetta».
IL VESCOVO OLIVA: «I GIOVANI SPERANZA DI QUESTA TERRA» Il vescovo Oliva ha rimarcato come il percorso intrapreso da don Ciotti metta al centro dell’interesse personale il “Noi”. «Don Luigi Ciotti – ha detto – vuole mantenere alta l’attenzione verso il territorio. Il suo lavoro lo impegna soprattutto dal punto di vista culturale, nella formazione dei giovani, perché tanti fenomeni devono essere vinti sul piano della scuola. Sono i giovani la speranza di questa terra e credo che il riconoscimento dell’onorificenza cittadina vada in questa direzione».
IL SINDACO: «MOMENTO IMPORTANTE» Il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, ha definito il conferimento della cittadinanza onoraria a don Ciotti e all’Associazione Libera, «un segnale di grande maturità e di sentita riconoscenza al sacrificio delle tantissime vittime innocenti delle mafie». «Con questo simbolico gesto – ha commentato il primo cittadino – possiamo affermare che siamo davanti a un ulteriore arricchimento sociale e culturale della nostra comunità. Si consolida, oggi, quel percorso di cambiamento che ha avuto inizio sul finire degli anni Novanta, grazie all’incisiva e determinante azione delle forze dell’ordine e della magistratura che, con le importanti operazioni “Primavera” e “Sharks”, hanno liberato la città dal predominio malavitoso. Sono stati quelli anni di paura, sofferenza e dolore per l’intera comunità; una comunità in stragrande maggioranza fatta di persone perbene, ma ridotta in una sorta di sudditanza psicologica nei confronti delle famiglie mafiose dei Cataldo, dei Cordì e dei loro numerosi adepti. E a chi ebbe il coraggio di rompere il muro dell’omertà, di ribellarsi alla sopraffazione mafiosa, denunciando i propri aguzzini e divenendo così “testimone di gustizia”, venne riconosciuto dall’amministrazione comunale lo status di “vittima di mafia” con l’assunzione diretta nell’organico comunale. Per questo motivo, oggi Locri e la Locride, hanno un cittadino in più. Un uomo che ha contribuito e contribuisce tutt’oggi, con la sua opera di giustizia e fede, a rendere il nostro Paese migliore. E noi questo uomo lo vogliamo ringraziare e, omaggiandolo dell’onorificenza della cittadinanza onoraria, significherà, emulare la sua missione; significherà per la città ed i suoi abitanti, avere un grande concittadino su cui poter contare nell’importante percorso di risalita. Il cambiamento, dunque, perché Locri sta cambiando, e lo sta facendo con l’impegno di molti giovani studenti e studentesse impegnati nello studio, lo sta facendo attraverso uomini e donne impegnati nel sociale, nel lavoro, nella vita economica, politica e culturale. Che il suo impegno, don Luigi, possa essere da esempio e possa aiutare coloro i quali non hanno compreso che il malaffare e le sopraffazioni portano al nulla, se non al carcere ed alla morte». «Oggi, più che mai, vogliamo ricordare – ha proseguito Calabrese – quei momenti emozionanti e significativi trascorsi e vissuti il 21 marzo dello scorso anno, percorrendo le strade della città, durante la celebrazione della XXII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa dalla sua Associazione, che ha riempito di orgoglio la città di Locri e l’intera Locride. Una comunità, quella di Locri, violentata per anni che è stata costretta a vivere sotto il dominio delle cosche malavitose. Abbiamo vissuto subendo violenza morale e fisica. Tanti nostri onesti concittadini, uomini e donne, che avevano provato a ribellarsi a tale potere, erano purtroppo caduti sotto il piombo della ‘ndrangheta. Per questo, per non dimenticare il loro sacrificio, la loro rettitudine e l’onestà che li contraddistingueva, il ricordo delle vittime innocenti di mafia è importante e fondamentale. Importante quanto avere un concittadino che possa essere testimone e guida per coloro che sono ancora fragili e accecati dalla criminalità organizzata. Il suo contributo e la sua forza d’animo, don Luigi, come il supporto delle associazioni, delle agenzie educative, delle forze dell’ordine e delle autorità religiose, saranno indispensabili per la crescita dell’intera Locride. Infine, un ringraziamento particolare a chi riesce con poche parole a dare i suggerimenti ed i consigli giusti: il nostro vescovo, monsignor Francesco Oliva, che è riuscito in poco tempo a risvegliare le coscienze dei cittadini e dei fedeli ed a creare una piacevole armonia nella Locride, sempre presente ed al nostro fianco nelle nostre quotidiane battaglie finalizzate a restituire credibilità e dignità al nostro territorio. Grazie monsignor Oliva e grazie al nostro cittadino onorario don Luigi Ciotti».
Francesca Cusumano
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