CATANZARO «Una Giunta “tuttofare” che trasferisce competenze da un settore all’altro in spregio alle più elementari norme amministrative». È quanto denuncia in una nota il sindacato Cisal intervenendo in merito ad alcune violazioni procedimentali che si sarebbero verificate nei giorni scorsi alla Cittadella. «È il caso, ad esempio – accusa il sindacato – di quanto accaduto nell’autorizzare gli incarichi extra ufficio (ex art. 53 Decreto Legislativo 165/2001), mansioni da sempre in capo al settore Giuridico del Dipartimento “Organizzazione, Risorse Umane” ma, di recente, riassegnate in qualità di funzione non delegabile al Direttore Generale del medesimo Dipartimento in violazione di tutte le norme in materia di competenze. Di nuovo, il 27 marzo scorso, abbiamo assistito all’adozione di una procedura in tutto simile alla precedente. Il Segretariato Generale e il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza hanno, infatti, trasferito funzioni da sempre in capo al settore Economato al settore Agenda Digitale violando il principio che regola la separazione delle competenze e che assegna alla Giunta il solo compito della macro-organizzazione. Forse la Giunta aveva già in passato deliberato sulle funzioni che oggi trasferisce ad altro settore?», è la domanda sollevata dal sindacato Cisal. «E se fosse davvero così – continua –, se nella fase di istituzione della vigente struttura la Giunta non aveva inizialmente previsto le funzioni divenute oggetto di trasferimento in favore dell’Agenda Digitale, come si giustifica oggi lo spostamento operato dal Segretariato Generale e dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza? Tali modifiche organizzative sono state supportate dalle necessarie relazioni sindacali? Qual è l’interesse a spostare, attivando una procedura “accelerata ed abbreviata”, una materia concernente l’affidamento di rilevanti appalti pubblici? Come in una sorta di scatola cinese sembra che il gioco sia quello di spogliare di competenze altri settori trasferendole alla neo istituita Agenda Digitale, che in perfetta solitudine gestisce appalti a valere sui fondi comunitari del valore di qualche milione di euro. Non da ultima, la procedura che, con verbale del 27 marzo, è stata fatta transitare dal settore Economato all’Agenda Digitale riguardante un rilevante appalto per la fornitura di contratti di telefonia fissa e di trasmissione dati. Dobbiamo forse credere che l’iter nasconda un interesse superiore tale da giustificare l’adozione di provvedimenti di Giunta non proposti né istruiti da parte di alcun dipartimento? O, di converso, è il dirigente del settore Economato a svolgere le sue funzioni nella più totale trasparenza tanto da risultare sgradito a qualcuno? Perché non è lui stesso – si domanda la Cisal – forte dell’esperienza e della competenza maturata sul campo ad occuparsi della gestione di appalti che richiedono altissime responsabilità o tali iter procedurali vengono orditi alle sue spalle nel tentativo di delegittimarlo? È nel solco dell’illegittimità – denuncia ancora la Cisal – che il Segretariato Generale della Giunta regionale continua a trasmettere ai dipartimenti, coadiuvato dal nuovo Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, verbali che invitato i dirigenti a formalizzare, sottoscrivendoli, ciò che la Giunta avrebbe deliberato senza però alcuna preventiva proposta istruttoria o acquisizione di pareri da parte delle strutture amministrative competenti. A fondamento di questo singolare agire amministrativo il Segretariato generale e la responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza invocano un fantomatico disciplinare che regolerebbe i lavori di Giunta. È evidente, però, che i due importanti organi, chiamati in teoria a garantire la legittimità e la trasparenza degli atti, ignorano, forse volutamente, che l’art. 36, comma 1 della Statuto della Regione Calabria prevede che i lavori della Giunta vengano disciplinati da un apposito regolamento. Ignorantia legis non excusat – commenta ironicamente il sindacato –. L’assenza di tale regolamento non giustifica la predisposizione di atti che violano il normale iter procedimentale. È proprio questo vuoto normativo a consentire ai due organi di far deliberare l’organo di governo in maniera preventiva rispetto alle propedeutiche fasi procedimentali: una proposta seguita dall’istruttoria e la consequenziale acquisizione di pareri. Chiediamo – è l’accorato appello lanciato dalla Cisal – che la trasparenza e la legalità siano ripristinate al più presto nell’istruzione di procedure burocratiche in cui è alto il rischio d’annidamento di interessi personali che nulla hanno a che vedere con una visione amministrativa che abbia di mira il bene comune. Tale sistema, diventato ormai prassi consolidata, si ripete ogni qual volta si incontrano difficoltà nel raggiungimento di obiettivi personali, diversi da quelli dell’ente. Così la competenza della materia, come per magia, viene trasferita o viene affidata a un soggetto di fiducia, maggiormente permissivo, solo allo scopo di ottenere maggiori garanzie. A pensare male si fa peccato, recita un vecchio adagio, ma spesso ci si azzecca. Pensiamo sia giusto accertare se dietro le strategie e i trasferimenti di recente messi in atto non si nasconda un’occulta regia dedita a coltivare interessi personali all’ombra di appalti milionari».
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