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«Sui rifiuti la Regione ha invertito la rotta»

L’assessore all’Ambiente Rizzo riepiloga i risultati raggiunti. «Entro il 2020 a Catanzaro e Reggio Calabria sorgeranno i primi “ecodistretti”»

Pubblicato il: 30/04/2018 – 12:30
«Sui rifiuti la Regione ha invertito la rotta»

Riceviamo e pubblichiamo la replica dell’assessore regionale all’ambiente Antonella Rizzo:
E’ doveroso replicare all’articolo del 27 aprile scorso per fornire una corretta informazione sui dati ambientali riguardanti la gestione dei rifiuti in Calabria.
Tanto premesso, ciò che è stato argomentato offre l’occasione per ribadire “…il ruolo guida che l’assessorato sta svolgendo”, sottoponendo di seguito “i fatti”, senza vena polemica, ben lungi dalla legittima rivendicazione di un’azione di governo che ha segnato la differenza con un’evidente inversione di rotta.
Orbene, la raccolta differenziata in Calabria è passata dal 18,6% dell’anno 2014 al 33,2% dell’anno 2016, ad oggi ultimo anno di rilevazione ufficiale. Il dato ISPRA del 2015, pari al 25%, ha assegnato alla Calabria il primato per incremento tra tutte le regioni italiane. Nel 2016 il dato del 33,2% ha confermato il trend positivo, con una crescita non di 5 punti, come erroneamente riportato nell’articolo, ma di 8 punti percentuali.
Il dato significativo è che la Calabria anche nel 2016 conferma, tra le restanti regioni italiane, la posizione leader per l’incremento di raccolta differenziata – solo la Lombardia e l’Umbria hanno fatto un po’ meglio – per cui, il presunto favore attribuito dalla nuova metodologia di calcolo, peraltro utilizzata su tutto il territorio nazionale, è destituito da alcun fondamento, potendo quindi affermare, a onore della verità, che la politica regionale nel settore dei rifiuti urbani è in grado di assicurare la positiva continuità dei risultati, con l’obiettivo di ridurre il divario dalle realtà italiane maggiormente virtuose e traguardare il 65% di raccolta differenziata al 2020.
Ad un attento informatore, qual è codesta redazione, non sarà sfuggito che il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata entro il 2020 non è un obiettivo “dichiarato recentemente” dall’Assessore regionale, bensì è l’obiettivo fondante su cui poggia tutta la pianificazione regionale nel settore dei rifiuti, partita nel 2015 con la revisione delle Linee Guida e culminata con l’approvazione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti nel dicembre 2016, in un processo di partecipazione e condivisione di tutti i portatori di interesse.
L’obiettivo non è affatto lontano, visto che i dati provvisori in possesso delle strutture regionali, seppur non ancora certificati, restituiscono per il 2017 un valore di circa il 40% di raccolta differenziata, perfettamente in linea con gli obiettivi della nuova programmazione regionale che ha stabilito il target intermedio del 45% per l’anno 2018.
I risultati sinora raggiunti, oltre che frutto dell’impegno delle amministrazioni comunali, sono ascrivibili anche all’azione di guida, di partecipazione e di indirizzo che è stata costantemente svolta, a favore dei Comuni, dall’Assessorato in sinergia con le strutture tecniche regionali, a partire dalla necessaria riorganizzazione della governance istituzionale, sino al coinvolgimento degli stessi enti locali nella stesura degli avvisi pubblici per il potenziamento della raccolta differenziata e per la realizzazione degli impianti di compostaggio di prossimità.
L’emanazione di tutti gli atti di indirizzo e di gestione è stata accompagnata da una corposa documentazione di supporto, da linee guida, da circolari esplicative, finalizzate a indirizzare gli enti locali nelle procedure di affidamento, nella stesura della documentazione progettuale del servizio di raccolta differenziata e per impostare, a livello comunale, una pianificazione ispirata ai principi fondanti dell’economia circolare.
A tal proposito i Comuni sono stati incentivati ad applicare misure di prevenzione nella produzione dei rifiuti come il compostaggio domestico e l’allestimento di centri per il riuso e il riutilizzo, ad optare per una tariffazione puntuale rispettosa del principio chi inquina paga, ad applicare i criteri ambientali minimi nella gestione dei rifiuti, secondo un approccio della valutazione dell’intero ciclo di vita, in accordo con il paradigma “dalla culla alla culla”.
I Comuni hanno risposto positivamente, 50 degli 85 comuni superiori ai 5000 abitanti stanno per avviare le attività di potenziamento o di avvio della raccolta differenziata con il beneficio dei fondi della programmazione comunitaria 2014-2020. Da qui a breve anche i piccoli comuni potranno beneficiare del finanziamento.
Questi sono i dati reali, così come reale è il fatto che il governo regionale ha finalmente attivato tutte le linee di trattamento pubbliche del rifiuto urbano, riefficientandole dopo anni di ammaloramento e di incuria, sicché il rifiuto viene sottoposto ai trattamenti previsti per legge, senza finire affatto “sotto il tappeto”.
Entro il 2020 saranno anche realizzati i primi “ecodistretti” previsti nella pianificazione regionale.« Sorgeranno a Catanzaro e a Reggio Calabria, in luogo degli impianti esistenti. La gara di Catanzaro è stata aggiudicata, quella di Reggio Calabria sarà pubblicata a breve. Le moderne piattaforme saranno in grado di recuperare materia anche dal rifiuto urbano che residua dalla raccolta differenziata, oltre che valorizzare il flusso della raccolta differenziata del secco e produrre compost ed energia dalla frazione umida della raccolta differenziata. Anche gli altri impianti esistenti saranno riconvertiti secondo la logica dell’ecodistretto e altre due piattaforme sorgeranno nella provincia di Cosenza e di Vibo Valentia.
Per il prossimo futuro quindi la filiera della gestione del rifiuto urbano in Calabria sarà fondata sui principi dell’economia circolare, con la massimizzazione del recupero e del riciclaggio e la riduzione al minimo del ricorso alla discarica, solo per quelle frazioni che non possono essere recuperate sotto forma di materia e quindi di energia. E’ evidente che la Regione Calabria non è affatto impreparata alle prossime sfide poste dall’economia circolare e alla revisione della direttiva quadro sui rifiuti di prossima emanazione. L’Assessorato all’Ambiente continuerà a lavorare a fianco dei Comuni, condividendo e partecipando le scelte, con maggiore attenzione a sollecitare e accompagnare i Comuni maggiormente in difficoltà.

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