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Integrazione Pugliese-Mater Domini, D'Ippolito: «Una patacca»

Il deputato del M5S attacca il leghista Furgiuele: «Sta con le forze che rovinano Catanzaro e Lamezia». La replica: «Faccio il mio dovere»

Pubblicato il: 07/05/2018 – 7:56
Integrazione Pugliese-Mater Domini, D'Ippolito: «Una patacca»

CATANZARO «Prendo atto che Domenico Furgiuele sta con quelle forze politiche che, buttandola in campanilismo, stanno rovinando Catanzaro e privando Lamezia Terme di servizi essenziali e possibilità». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe D’Ippolito, a seguito di un recente incontro del parlamentare leghista Furgiuele con il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo.
«A riguardo – aggiunge l’esponente 5 stelle – è emblematico il favore acritico di Furgiuele per l’attuale integrazione tra gli ospedali catanzaresi Pugliese-Ciaccio e Mater Domini, che ha due obiettivi non troppo nascosti: consentire al secondo di beneficiare di un illegittimo surplus di finanziamento regionale di circa 10 milioni all’anno e permettere allo stesso policlinico universitario di strappare primariati secondo risapute logiche di potere, oggi al Pugliese-Ciaccio e domani a Lamezia e Soverato. Un dato su tutti: con 150 posti letto Mater Domini ha 45 primari e con 450 posti letto il Pugliese-Ciaccio ne ha 41».
«A Furgiuele, che finora mi ha copiato e male, ricordo – prosegue il parlamentare 5 stelle – che l’integrazione in argomento è una patacca, per come concepita, perché lontana da ogni seria, auspicabile discussione sul necessario radicamento dell’Università di Catanzaro nel territorio e perché appare come uno specchietto per le allodole per non intervenire in concreto sul rilancio dell’ospedale di Lamezia Terme, su cui è alta l’attenzione dei comitati civici».
«Non c’è motivo – incalza il deputato M5S – per cui l’Università di Catanzaro, il cui policlinico ha per il commissario Scura una bassa produttività, non debba convenzionarsi, in coerenza con la sua essenziale missione formativa, con le unità operative degli ospedali pubblici di Cosenza e Reggio Calabria che producono risultati importanti. Non si comprende, e questo lo chiederò al Miur, come oggi si possa accettare che l’Università laurei studenti preparati sulle malattie croniche e degenerative ma che, nella perdurante, voluta mancanza del Pronto soccorso al policlinico Mater Domini, non hanno mai visto trattare pazienti acuti. È un’assurdità, in quanto l’emergenza-urgenza è ovunque prioritaria».
«Bisogna allora uscire – conclude D’Ippolito – dai vecchi schemi imposti da baroni della sanità calabrese e ragionare in termini complessivi, di rete, sulla riqualificazione dei servizi sanitari distribuiti sul territorio regionale, abolendo per sempre i privilegi di cui hanno goduto le eminenze grigie del settore».
FURGIUELE: «FACCIO IL MIO DOVERE» «Ogni parlamentare della Repubblica ha il dovere di interloquire con costanza, e non episodicamente, con chi rappresenta le istituzioni, a tutti i livelli. Per stimolare iniziative volte alla soluzione dei problemi e per costruire un raccordo effettivo tra il parlamento e le istanze dei cittadini. È questo ciò che mi sto sforzando di fare con umiltà e passione, e che continuerò a fare, nella convinzione che l’ufficio di deputato non possa essere una sorta di abito buono da indossare la domenica, ma un faro perennemente acceso sulle criticità. Il senso di responsabilità e gli obblighi istituzionali connaturati al mandato parlamentare non sono coperti da “copyright”». Lo dichiara il deputato della Lega Domenica Furgiuele in risposta alle parole di D’Ippolito.
«A Giuseppe D’Ippolito – continua –, che magari ambirebbe ad avere l’esclusiva sulla trattazione di certe tematiche, mi piace dire che chi sta a contatto con il territorio non copia nessuno, fa il proprio dovere. Cosa per certi versi rivoluzionaria per un comprensorio strategico come quello lametino, reduce da decenni di mediocre rappresentanza presso i tavoli e le aule che contano. Stia tranquillissimo D’Ippolito che un incontro politico con Abramo non è necessariamente adesione acritica ad alcunché, ma solo confronto. La Lega non lascerà mai che la “ragion di coalizione” prevalga sui diritti dei cittadini, questo deve essere ben chiaro. Nella nuova concezione del centrodestra al quale la Lega sta lavorando da Nord a Sud, non c’è spazio per i partiti dei primari e per gli svenditori degli interessi dei cittadini. Da parlamentare lametino posso dire che la musica è già cambiata e che agirò senza sudditanze ma anche senza preconcetti campanilistici».
«Nella mia azione politica – aggiunge Furgiuele – troveranno attenzione e impegno le analisi dei problemi e il sostegno alle soluzioni migliori. In tale direzione s’inquadra l’incontro che ho avuto questa mattina con il direttore generale dell’Asp. Giuseppe Perri al quale indirizzo il mio più sentito ringraziamento per i chiarimenti dati, ma soprattutto per la disponibilità offerta a dar vita a momenti di approfondimento periodico su tutte le tematiche inerenti il delicato e fondamentale settore della sanità pubblica. Ritengo, ad esempio, sia da sostenere la volontà del manager, in ciò coadiuvato da due grandi professionisti come i dottori Ceravolo e Dell’Isola di adoperarsi per la creazione di una cardiochirurgia interventistica la quale avrebbe inevitabilmente ricadute di un certo rilievo per un comprensorio di 170mila abitanti che in pratica va da Amantea-Belmonte fino alle porte della provincia di Vibo Valentia. Ho apprezzato anche il lavoro di regolamentazione interna, alcune eccellenze come quella che ha nella dottoressa Spinelli una figura preminente, l’avvio ormai prossimo di lavori per il riassetto tecnologico dell’ospedale e alcune novità come l’apertura per tre giorni a settimana di un centro vaccinale».
«Per mia parte – conclude –, ho manifestato al dg Perri la ferma intenzione di battermi perché possa andare a compimento il progetto di utilizzare alcuni locali dell’ospedale vecchio per allocarvi gli uffici di coordinamento delle strutture di pronto soccorso. Di non secondaria importanza l’accelerazione di tutte le procedure che possano portare nel volgere di un arco temporale sostenibile ad un ricambio generazionale in ambito sanitario».

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