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Paura in montagna, escursionista salva dopo un volo di 25 metri

La donna stava scendendo dal Sellaro, nel parco del Pollino. Un mancato appiglio l’ha fatta ruzzolare lungo le rocce. Decisivo l’intervento del soccorso alpino

Pubblicato il: 13/05/2018 – 9:47
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Paura in montagna, escursionista salva dopo un volo di 25 metri
COSENZA Sabato 12 maggio 2018, verso le 16, dopo un violento piovasco, una escursionista mentre stava scendendo dalla cima del Panno Bianco, seconda cima del Monte Sellaro, nel Parco Nazionale del Pollino, nel comune di Cerchiara di Calabria, a causa di un mancato appiglio, scivolava ruzzolando giù per venticinque metri lungo la parete rocciosa fermandosi miracolosamente in un sottostante canalino in parete, appena prima di precipitare per altri 30 metri. Immediatamente i compagni di escursione, tutti della provincia di Catanzaro, davano l’allarme alla centrale Operativa del 118 di Cosenza la quale girava la chiamata alla Stazione del Pollino del Soccorso Alpino Calabria. L’escursionista era cosciente ma aveva riportato nella caduta diversi traumi. Il Soccorso Alpino, per velocizzare l’intervento, richiedeva al 118 l’intervento dell’elisoccorso così da imbarcare i tecnici del Soccorso Alpino presso la piazzola a Cerchiara e sbarcarli direttamente in quota (sulla sella tra la cima del Monte Sellaro e la cima del Panno Bianco) in modo da risparmiare il tempo necessario per percorrere (con tutto il materiale tecnico, barella, corde ecc) i 400 metri di dislivello su sentiero per raggiungere la ferita. Alla fine, sebbene in un primo momento sembrava che la missione dell’elisoccorso fosse stata confermata, gli otto uomini del Soccorso Alpino già in piazzola in attesa dell’elicottero in virtù di una successiva comunicazione negativa della centrale 118 hanno dovuto raggiungere l’attacco del sentiero e percorrere a piedi il sentiero sino al Panno Bianco. Giunti sul posto, i soccorritori si rendevano subito conto che il canalino in cui era fermata dopo la caduta l’escursionista era a forma di imbuto, per giunta contornato da materiale roccioso instabile e che non sarebbe stato facile immobilizzare e imbarellare la ferita. Operazione che ha richiesto tutta la professionalità dei tecnici del Soccorso Alpino. Una volta imbarellata, la donna veniva dapprima calata in parete accompagnata da due operatori e, successivamente, alla base del canalino, veniva trasportata a spalle con tecnica “portantina”, con una decina di ripresa di ancoraggi, sino al Santuario della Madonna delle Armi ove ad attenderla vi era una ambulanza medicalizzata del 118. Oltre ai 15 uomini del Soccorso Alpino della Stazione Pollino, partecipavano all’intervento anche due uomini del Soccorso alpino della Guardia di finanza.
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