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Robbe: «I minori stranieri non sono propaganda»

L’assessore regionale al Welfare sul progetto “Incipit”, sull’identificazione, protezione e inclusione delle vittime di tratta: «Affrontare la questione con rispetto. Insistere nei percorsi concreti»

Pubblicato il: 20/06/2018 – 13:27
Robbe: «I minori stranieri non sono propaganda»

CATANZARO «I minori non sono propaganda, sono il futuro da dovunque loro vengano». È quanto ha affermato l’assessore regionale al lavoro e welfare Angela Robbe partecipando al convegno sul tema “I minori stranieri non accompagnati vittime di tratta e sistema di protezione in Calabria”, che si è svolto tenuto nella sede della Cittadella a Catanzaro, aperto dalla toccante testimonianza di Yanusa Cham.
Il progetto “Incipit” (Iniziativa calabra per l’identificazione, protezione ed inclusione sociale delle vittime di tratta) è finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri dipartimento per le pari opportunità ed a titolarità regionale, in partenariato con gli enti della Calabria iscritti alla seconda sezione del registro del Ministero del lavoro delle associazioni abilitate alla presa in carico ed assistenza delle vittime di tratta: Arcidiocesi RC – Comunità di accoglienza onlus, Fondazione Città solidale, Comunità Papa Giovanni XXIII, Associazione Comunità Progetto Sud, Il Delta società cooperativa, Associazione Mago Merlino. Il progetto “Incipit” è uno dei 20 progetti finanziati in Italia e la Regione Calabria è una delle otto Regioni che è titolare. L’attuale progetto è stato finanziato per 1.000.150,46 euro oltre 50.000 euro di co-finanziamento regionale, ed è in corso dal 01/12/2017 fino al 28/02/2019. Il progetto è in continuità con la precedente annualità (01/09/2016 – 30/11/2017) finanziato per 880.000 euro.
«La questione dei minori – ha detto ancora l’assessore Robbe – va affrontata con rispetto e il tema va gestito -. Dal 2006 le buone prassi hanno cominciato a maturare e il progetto “Incipit” ci da suggerimenti per come muoverci. I principi sono: approfondire; collaborare tra le diverse parti istituzionali, compresa la magistratura, la cittadinanza; crescita e qualificazione degli interventi che creano gli strumenti contro la criminalità organizzata. Riaffermando la legalità avvaloriamo un principio fondamentale: gestire il fenomeno trattandolo con metodo congiunto e condiviso e non restare indifferenti. L’approccio – ha rimarcato infine l’assessore al welfare – è risolvere i problemi con percorsi concreti, insistere e portare all’esterno i risultati».
I lavori, conclusi dall’assessore Robbe e moderati da Vito Samà dell’Unità operativa immigrazione, Regione Calabria, hanno visto la partecipazione di Giovanni Manoccio, delegato del presidente della Regione all’immigrazione; Gianluca Callipo, presidente Anci Calabria; Danilo Ferrara, presidente Ordine professionale degli assistenti sociali della Calabria. A discutere del sistema di protezione internazionale dei Minori stranieri non accompagnati vittime di tratta, Chiara Pelaia dell’Unhcr; mentre di “Minori stranieri non accompagnati, la procedura per la determinazione della protezione internazionale: garanzie procedurali e misure di protezione specifiche” ha parlato Fabrizio Gallo, presidente Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Crotone. A seguire è stato Luciano Trovato, presidente Tribunale minorenni di Catanzaro, ad approfondire il tema della tutela giuridica dei minori stranieri non accompagnati assieme a Pasquale Cananzi, Camera minorile di Reggio Calabria. “Msna vittime di tratta: identificazione e accesso al programma unico dell’Art. 18, c. 3 bis, T.U. immigrazione” è stato invece l’argomento trattato da Giovanni Fortugno, Associazione Papa Giovanni XXIII (Progetto “Incipit”). Gli altri temi trattati: “Un quadro nazionale a partire dal Sistema informativo minori” da Simona Trino e Giuliana Salerno del ministero del Lavoro; “Il sostegno della rete territoriale nel processo di integrazione” da Tina De Rosis responsabile servizi sociali Comune di Corigliano; “Msna: l’identità culturale e la tutela della salute nei processi di accoglienza” da Simonetta Bonadies e Roberta Petrillo di Save the children onlus).

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