Comune di Crotone, ancora mal di pancia nella maggioranza

CROTONE Non rientrano i mal di pancia nella maggioranza al Comune di Crotone. Alcuni consiglieri comunali tornano a bussare alle porte del sindaco e del movimento politico della “Prossima Crotone”, per chiedere incarichi o riconoscimenti. Il tagliando fatto per rilanciare l’attività amministrativa, quindi, non ha messo tutti i tasselli a posto e c’è chi pensa di dovere avere una parte della “roba” che gestisce l’amministrazione comunale. Di questo si è detto preoccupato il presidente del consiglio comunale, Serafino Mauro. L’entità dei mal di pancia potrebbe emergere già oggi nel corso della seduta del consiglio comunale, convocato con sei punti all’ordine del giorno. Il civico consesso è chiamato ad occuparsi, tra l’altro, della surroga di due consiglieri comunali nominati assessori, della decisione della Corte dei conti di bloccare i conti del Comune di Crotone per le spese non indispensabili e dell’accorpamento delle segreterie generali di Comune e Provincia di Crotone. Ci sarà un segretario unico per i due enti e la responsabilità cadrà su Pasquale Monea, attuale segretario generale del Comune. La questione della Corte dei conti, invece, è più delicata. L’intervento della magistratura contabile è scattato per l’utilizzo eccessivo dei debiti fuori bilancio dell’amministrazione comunale precedente, guidata da Peppino Vallone. La Giunta Vallone ha utilizzato lo statuto dei debiti fuori bilancio per far fronte al pagamento di cifre legate a sentenze per espropri, risalenti agli anni settanta: circa 20 milioni di euro. L’attuale amministrazione ha già incontrato i magistrati della Corte dei conti per chiarire che il ricorso ai debiti fuori bilancio non rappresenta alcun problema per i conti dell’ente, che sono in regola. Crotone, dal punto di vista del bilancio, è un Comune virtuoso. C’è bisogno di chiarire e, quindi, di un atto di assunzione di responsabilità anche da parte del consiglio comunale, che dovrebbe avvenire oggi. Preoccupano, soprattutto, i mal di pancia dei consiglieri di maggioranza che ricordano da vicino i comportamenti di quelli presenti al tempo di Vallone. Proprio a causa delle fibrillazioni interne ai gruppi di maggioranza Vallone fu costretto, nella sua seconda consiliatura, a continui rimpasti. Gli assessori che si alternarono furono oltre 45 e il balletto interessò anche le surroghe in Consiglio. Ogni volta che un consigliere comunale veniva nominato assessore il suo posto in Consiglio veniva preso dal primo dei non eletti e successe che nel Partito democratico divennero consiglieri comunali candidati che, alle elezioni, si erano classificati oltre il decimo posto dopo l’ultimo degli eletti.

Gaetano Megna
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